Cappuccio dell’invisibilità per Facebook

La privacy non è certo la prima cosa a cui pensa chi si iscrive a Facebook, ma dovrebbe. La pensa così Urs Hengartner dell’Università di Waterloo, in Ontario (Canada), che ha sviluppato una nuova applicazione per il browser Firefox di Mozilla, uno dei maggiori navigatori del Web.  FaceCloak, questo il nome del plug-in, è in grado di interfacciarsi con Facebook o Myspace o altre piattaforme simili, criptando le informazioni riservate e fornendole solo agli amici fidati.

Chi decide di usare questo “cappuccio dell’invisibilità” dovrà semplicemente digitare due “chioccioline” (@@) nel setting di default, davanti alle informazioni che non si vogliono condividere con tutti. Per accedere ai dati, i proprietari avranno un codice segreto e ne dovranno mandare altri due agli amici scelti. Le informazioni criptate, inoltre, non verranno conservate dal provider di Facebook, ma saranno custodite su un altro server.

Programmi simili sono in fase di sviluppo anche  presso altre università. Un gruppo di ricerca della Cornell University, per esempio, ha creato un plug-in, chiamato None of Your Business (NOYB), che cripta le informazione dei profili in modo che possano essere viste solo da un piccolo gruppo di amici selezionati; lo stesso fa un’applicazione per Facebook chiamata flyByNight, creata da due ricercatori dell’University of Illinois di Urbana-Champaign (Usa). Diversamente da questi però, FaceCloak lavora con qualsiasi numero di contatti e, soprattutto, non ha alcun legame con il provider del social network.

C’è ancora qualche dettaglio da risolvere. Il programma per ora non supporta le immagini e il server potrebbe non essere sicuro al cento per cento. Ma è comunque un bel passo avanti, anche perché gli utenti della Rete cominciano ad essere più accorti. Nel 2005 Alessandro Acquisti, docente di Information Technology and Public Policy alla Carnegie Mellon University, aveva mostrato che circa l’80 per cento degli iscritti a Facebook aveva rivelato la data di nascita e l’indirizzo fisico, due informazioni che, insieme, possono rendere semplice il compito ai ladri di identità. In uno studio più recente, Acquisti ha visto che tra il 30 e il 40 per cento degli utenti ha modificato il setting per cancellare i dati sensibili. (a.d.)

Riferimento: Technology Review

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