Un giorno guideranno le nostre macchine, si occuperanno dei nostri anziani e faranno la spesa per noi, magari al controllo di futuribili corpi meccanici. Oggi però le attività a cui si dedicano le intelligenze artificiali sono molto meno ambiziose (e inquietanti): partite a go, lavori da assistente virtuale, consigli finanziari e qualche prova generale nella produzione di immagini e canzoni. Questo però non vuol dire che non siano già in grado di stupire, in particolare in campo medico. Un esempio? CC-Cruiser, una nuovissima piattaforma diagnostica basata sull’intelligenza artificiale, che in uno studio pubblicato su Nature Biomedical Engineering ha dimostrato di saper individuare una rara, e grave, malattia pediatrica dell’occhio, con precisione paragonabile a quella dei più esperti oculisti.
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