Categorie: Spazio

C’è un pianeta. No, è solo gas

Lo Spazio, imponderabile e misterioso, non finisce mai di stupirci (vedi Galileo: Sul pianeta piove vetro). Ma anche di ingannarci qualche volta, come suggerirebbe il caso della stella Formalhaut, in cui la particolare forma del disco potrebbe non essere dovuta alla presenza di due pianeti, come creduto finora. Infatti, uno studio del California Institute of Technology e del NASA Goddard Space Flight Center di Greenbelt, pubblicato su Nature, suggerisce che la presenza di asimmetrie nei dischi di detriti intorno alle stelle non sia necessariamente collegata alla presenza di un pianeta

Gli anelli di detriti intorno alle giovani stelle, analoghi alla cintura di Kuiper del nostro Sistema Solare, non hanno sempre una struttura continua, ma possono presentare delle discontinuità, simili a dei buchi. Tali discontinuità sono state finora attribuite alla presenza di pianeti, la cui gravità perturberebbe gli anelli conferendo loro la particolare conformazione.

Però “alcuni dischi contengono gas in piccole quantità, una componente presente in maniera variabile. Diversi di essi, inoltre, presentano un rapporto polvere/gas intorno ad uno, valore al quale gli effetti idrodinamici sulla struttura del disco non possono essere ignorati”, spiega Wladimir Lyra, coautore dello studio insieme a Marc Kuchner, che continua: “la presenza di gas nei dischi di detriti cambia la dinamica del sistema e questi ‘buchi’ possono essere prodotti senza pianeti”.

In pratica, i ricercatori hanno osservato che il gas presente e la polvere intorno alle stelle interagiscono e, mentre il primo si addensa in zone ripulite dalla polvere, che sono appunto i buchi citati, quest’ultima si organizza in stretti anelli dalla forma eccentrica: così il fenomeno si spiega senza che sia necessaria la presenza di pianeti. Questi anelli sarebbero simili ai dischi della vicina stella chiamata Formalhaut la più luminosa della costellazione del Pesce Australe e la diciottesima più brillante del cielo visto dalla Terra.

Proprio questa stella, che possiede un disco esteso di gas e polveri, è stata a lungo oggetto di studio per l’ipotesi, messa poi in dubbio, che l’anello intorno ad essa fosse costretto da una coppia di pianeti che ne definivano i contorni. Il risultato di questo studio potrebbe perciò essere utile per comprendere la natura del fenomeno.

Riferimenti: Nature doi:10.1038/nature12281 

Credits immagine:  ALMA (ESO/NAOJ/NRAO). Visible light image: the NASA/ESA Hubble Space Telescope

Viola Rita

Giornalista scientifica. Dopo la maturità classica e la laurea in Fisica, dal 2012 si occupa con grande interesse e a tempo pieno di divulgazione e comunicazione scientifica. A Galileo dal 2017, collabora con La Repubblica.it e Mente&Cervello. Nel 2012 ha vinto il premio giornalistico “Riccardo Tomassetti”.

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