“Terrestri. Mi avete trovato. Preparatevi per l’invasione”. Cita così il profilo Twitter di Mars Rat (@RealMarsRat), l’account parodia nato in seguito al presunto avvistamento di un ratto sulla superficie marziana. Tutto è nato alla fine dello scorso anno a partire da un’immagine catturata dal rover Curiosity a settembre (qui l’originale), ma solo negli ultimi tempi il Mars Rat è divenuto un fenomeno virale, al centro delle cronache dei giornali e dei social network.
Eppure, a dispetto di chi ipotizza che quel ratto su Marte possa esserci davvero, magari portato di nascosto dalla Nasa per testarne le capacità di sopravvivenza, il Mars Rat sarebbe solo un ulteriore esempio di pareidolia, al pari del famoso volto su Marte catturata dalla Viking 1 nel lontano 1976. Altro insomma che forme di vita aliene (e tanto simili a quelle terrestri).
Con il termine pareidolia si intende il meccanismo con cui il cervello tende a dare a delle forme l’immagine di cose conosciute (non avete mai visto forse una nuvola che somigli ora a un drago, ora a un uccello?). E a quanto pare avrebbe operato anche stavolta, su quello che sembra solo un sasso marziano. Che infatti quello in questione sia un ratto (o una specie di scoiattolo), o ancora che quella avvistata a marzo sia una lucertola, è alquanto improbabile.
Come spiega anche Space.com è infatti da inverosimile che l’ambiente secco e freddo della superficie marziana permetta la sopravvivenza di queste forme di vita. Discorso diverso invece potrebbe essere fatto per forme di vita microbiche che, secondo le analisi condotte da Curiosity, in passato sarebbero potute esistere su Marte, in un ambiente rivelatosi adatto ad alcuni microrganismi.
Via: Wired.it
Credits immagine: NASA/JPL-Caltech
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