Cellule staminali contro la degenerazione maculare?

Un nuovo studio pubblicato su Lancet potrebbe rappresentare un passo in avanti fondamentale nell’utilizzo terapeutico delle cellule staminali. La ricerca, realizzata da diverse università americane, analizza infatti per la prima volta efficacia e sicurezza a medio-lungo termine del trapianto di cellule staminali embrionali in pazienti affetti da degenerazione maculare, dimostrando che il trattamento risulterebbe privo di effetti collaterali fino a tre anni dall’intervento. Secondo gli autori dello studio, il risultato potrebbe ora aprire le porte all’utilizzo delle staminali embrionali per il trattamento di molte altre patologie degenerative.

Il trapianto di staminali è considerato da tempo una strategia terapeutica estremamente promettente, il cui utilizzo però è stato frenato dal rischio di gravi effetti collaterali. “Le cellule staminali embrionali hanno il potenziale di trasformarsi in qualunque tipo di cellula del corpo, ma i trapianti sono spesso stati complicati da problemi come il rischio di teratogenesi e rigetto immunitario”, spiega Robert Lanza, direttore scientifico dell’Advanced Cell Technology, uno dei centri che hanno partecipato allo studio. “È per questo che una delle prime parti del corpo in cui sono state sperimentate sono gli occhi, organi che producono una scarsa risposta immunitaria”.

Nello studio le cellule staminali embrionali sono state fatte differenziare in cellule dell’epitelio pigmentato retinico, lo strato di tessuto più esterno di quelli che formano la retina, e sono quindi state trapiantate in nove pazienti con Malattia di Stargardt(una forma di distrofia maculare che è la prima causa di cecità in età giovanile) e nove pazienti affetti da degenerazione macularelegata all’età (la più comune causa di cecità in età avanzata).

Monitorando i pazienti fino a 37 mesi dal trapianto, i ricercatori hanno dimostrato che il trattamento ha provocato un sostanziale recupero della vista in 10 dei 18 pazienti, senza provocare effetti collaterali rilevanti in nessuno dei partecipanti allo studio. Risultati importanti, che secondo i ricercatori potrebbero aprire le porte all’utilizzo dei trapianti di staminali anche in aree più delicate dell’organismo.

“I nostri risultati suggeriscono che le staminali embrionali rappresentino un trattamento sicuro e promettente per arrestare la perdita della vista in pazienti con malattie degenerative – rivendica il coautore dello studio, Steven Schwartz, del Jules Stein Eye Institute di Los Angeles – e segnano un entusiasmante passo in avanti verso l’utilizzo delle staminali embrionali come fonte di cellule per il trattamento di diverse patologie che richiedono la riparazione o la sostutuzione dei tessuti dell’organismo”.

Via: Wired.it

Credits immagine: National Eye Institute, National Institutes of Health via Wikipedia

1 commento

  1. sono in cura per la malattia maculopatia degenerativa con 22 punture intravitreali. Risultati scarsi e sono arrivato a 3 decimi. Informo che sono anche monoloco. Sarei anche disposto a trasferirmi all’estero, se mi fosse garantito l’intervento e recupero di buona parte della vista che ho poerso. Grazie e attendo con trepidazione vostra risposta.
    Ettore Pavirani tel. 3487048741

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