Chi è Sandy, l’uragano che minaccia New York

Ha già ucciso 66 persone nel suo passaggio attraverso le isole dei Caraibi. Almeno 51 ad Haiti, soprattutto a causa di inondazioni e smottamenti. Ora nel mirino dell’uragano Sandy (#Sandy) c’è la costa orientale del Nord America, con alcune tra le più importanti città statunitensi: New York, Washington, Baltimora, Philadelphia, Boston. Attualmente è a circa 665 a sud da New York e colpirà nella notte di oggi e la mattina di domani. A tre giorni da Halloween le previsioni sono spaventose: avvicinandosi a 22 chilometri orari (qui per seguirla online) verso un bersaglio da 50 milioni di persone, Sandy promette di essere la tempesta più violenta di sempre.

A rendere tanto pericolosa Sandy non è solo la sua natura di violento uragano di categoria 1 – che già la renderebbe una minaccia simile a Irene, l’uragano che ha messo alla prova le nuove strategie di difesa post-Katrina di New Orleans e che ha causato danni 15,6 miliardi di dollari – ma anche il fatto che, come spiega Scientific American, lungo la sua strada verso la costa statunitense incontrerà due sistemi freddi provenienti da nord e da ovest che ne aumenteranno incredibilmente la forza. Da questa unione nascerà un ibrido quasi inedito, definito “Frankenstorm”, dalle potenzialità letali. Una simile fusione era avvenuta nel 1991 quando l’uragano Grace si era unito con una tempesta fredda proveniente dal nord, dando vita a quella che è rimasta nota come la “tempesta perfetta”. Tuttavia Sandy è più potente di Grace.

Irene tuttavia è il primo termine di paragone e sembra che la sua ultima sorellina la batterà su diversi fronti: “ Ci aspettiamo qualcosa di molto peggiore di Irene”, ha raccontato al New Scientist James Franklin della National Ocean and Atmospheric Administration. I venti che l’accompagnano sono peggiori, non più intensi quanto più ampi e estesi, l’area interessata è molto più densamente popolata, solleverà un’onda molto più alta che si abbatterà sulla costa e durerà più a lungo. Secondo Ryan Mau, meteorologo a  WeatherBELL sarà un evento senza precedenti. “Prendete questa tempesta seriamente” ha twittato, invece, Eric Holthaus ( @WSJweather) meteorologo del Wall Street Journal.

La prima preoccupazione è l’imponente onda che inesorabile si abbatterà sulla costa: secondo le ultime previsioni pubblicate da The Atlantic, il potenziale distruttivo dell’onda è classificato 5,7 su una scala da 0 a 6 e questa potrebbe superare di due o tre metri il normale livello delle coste newyorchesi (il doppio rispetto a Irene). Molto probabilmente provocherà l’ inondazione di parte della rete metropolitana della città e causerà lo sfondamento degli argini di molti fiumi. Ad aggravare la situazione sarà la Luna piena, accompagnata dall’ alta marea. Uno degli stati più minacciati a causa di conseguenti alluvioni e inondazioni è il Connecticut, dove il governatore ha ordinato il rinforzo degli argini del Connecticut River.

La tempesta porterà con sé anche forti piogge: nelle regioni di costa se ne aspettano almeno 25 centimetri e 12 nelle aree più interne. Gli stati dove ne cadrà di più e in maniera più intensa sono il Delaware, il Maryland e la Pennsylvania. In Virginia e nei monti Appalachi l’acqua invece si trasformerà in neve.

“Non c’è più tempo per prepararsi e parlare”, ha ricordato alla Cbs Craig Fugate della Federal Emergency Management Agency, ora è tempo di agire per ridurre al minimo i danni. I sindaci di grandi città e piccoli paesini lungo la linea di costa, così come i governatori degli Stati interessati, hanno già predisposto misure estreme. Nella regione di Washington DC tutti i sistemi di trasporto pubblico hanno già interrotto le operazioni, e ogni scuola, college e università è chiusa. A New York il sindaco Michael Bloomberg ha predisposto l’evacuazione di Coney Island e Lower Manhattan, la chiusura delle scuole e della rete metropolitana. Il sindaco di Philadelphia ha ordinato l’evacuazione entro 60mila miglia dalla costa. Oltre 7.200 voli sono stati cancellati, e anche la campagna elettorale, a una settimana dal voto, ha subìto uno stop. Barack Obama ha cancellato un tour in Virginia e Colorado per continuare a monitorare la situazione dalla Casa Bianca ed essere pronto a intervenire. Mitt Romney invece, ieri ha annuallato un evento in Virginia, e se ne è volato in Ohio.

Via: Wired.it

Credits immagine: NASA GOES Project

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