Circoncisione: rare le complicanze gravi

La circoncisione in neonati e bambini al di sotto di un anno di età è un’operazione che raramente porta a complicanze. Lo assicura una revisione sistematica della London School of Hygiene & Tropical Medicine, pubblicata su BMC Urology.

Si stima che oggi al mondo una persona su tre sia circoncisa, ma finora erano pochi i dati riguardanti la sicurezza di questa pratica, soprattutto nei bambini molto piccoli. Come ogni operazione chirurgica, infatti, anche la circoncisione può portare a complicanze più o meno gravi. Si va da sanguinamenti che richiedono un secondo intervento, gonfiori, infezioni e rimozione eccessiva o insufficiente di pelle, a emorragie ben più gravi fino a lacerazione dell’uretere o amputazione del glande.

Per questo motivo Helen Weiss, esperta di malattie infettive e statistica, ha deciso di raccogliere la letteratura medica esistente sulle pratiche relative alla circoncisione cercando di stimare la frequenza di eventi avversi in bambini al di sotto dei dodici anni di età, focalizzandosi in particolare sui paesi in via di sviluppo. “Abbiamo analizzato 52 studi riguardanti 21 paesi, che includevano informazioni sulla pratica, sulla preparazione del personale medico e paramedico e sul follow up”, ha spiegato la Weiss.

I dati mostrano che tra i neonati e gli infanti al di sotto di un anno di età la frequenza di complicanze minori sono basse (la mediana è dell’1,5%) e le complicanze gravi molto rare. Con l’aumentare dell’età invece la percentuale tende ad aumentare (la mediana è del 6%) sebbene i casi gravi restino comunque pochi. Questi si verificano soprattutto quando le persone che operano non sono adeguatamente preparate e i luoghi non sono sterilizzati a dovere.

La circoncisione sta diventando una questione di pubblico interesse da quando recenti studi clinici condotti in alcuni paesi africani hanno suggerito che tale pratica possa ridurre il rischio di contrarre l’Aids (di oltre il 60 per cento, vedi Galileo). Molti paesi stanno quindi prendendo in considerazione l’idea che sempre un maggior numero di persone possa avere accesso a una circoncisione come metodo di prevenzione. In aggiunta, però, e non in sostituzione al preservativo. (f.p.)

Riferimento: doi:10.1186/1471-2490-10-2

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here