Categorie: Società

Clima di guerra

Il riscaldamento globale potrebbe aumentare del 50 per cento il rischio di guerre civili nell’Africa sub-sahariana nei prossimi vent’anni. Lo rivela uno studio realizzato dai ricercatori dell’Università della California,Berkeley insieme ai colleghi di Harvard, Stanford e dell’Università di New York, pubblicato su Proceedings of the Academy of Science. È la prima analisi a fornire dati quantitativi sulla correlazione tra cambiamenti climatici e conflitti.

Tra le varie cause, la correlazione è resa così forte anche dalla dipendenza della popolazione africana più povera dai prodotti agricoli, sensibili a piccole variazioni di temperatura. “Quando questa sale oltre un certo livello, l’impatto sulla qualità della vita di milioni di persone è drammatico e può portare i più svantaggiati a imbracciare un fucile”, ha spiegato Edward Miguel, economista dell’UC a Berkeley.

Secondo quanto pubblicato, basterebbe un aumento di temperatura di un solo grado centigrado. Per ottenere questi risultati gli studiosi hanno prima di di tutto confrontato i dati riguardanti le guerre civili nell’Africa sub-sahariana con quelli sulle precipitazioni e sulle temperature in tutto il continente; incrociando i numeri, hanno determinato che in corrispondenza delle guerre civili del 1980 e del 2002 il clima era significativamente più caldo, e che l’incremento di un grado celsius ha fatto aumentare l’incidenza dei conflitti del 50 per cento.

Successivamente i ricercatori hanno studiato le proiezioni dell’andamento di precipitazioni e  temperature dei prossimi decenni per quantificare il possibile rischio di guerre civili in Africa. Basandosi su 20 modelli climatici, si è concluso che, rispetto al 1990, l’incidenza dei conflitti potrebbe aumentare del 55 per cento entro il 2030, portando a 390 mila morti sul campo in più se le guerre future si confermeranno altrettanto violente di quelle passate. “In media tutti i modelli prevedono un aumento delle temperature nel continente africano di poco più di un grado Celsius – ha raccontato David Lobell di Stanford – I dati storici in nostro possesso ci dicono che sarebbe sufficiente per provocare un aumento del rischio di conflitti”. Per confermare le loro conclusioni e controllare che non vi fossero deviazioni dovute a singoli eventi in determinati paesi, i ricercatori hanno ripetuto tutte le proiezioni, ma hanno ottenuto sempre lo stesso risultato. (f.c.)

Riferimenti: Pnas doi: 10.1073/pnas.0907998106 

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