dettaglio le onde gravitazionali che si generano nella collisione tra due buchi neri. Secondo gli scienziati il nuovo modello darà un importante contributo alla scoperta delle piccole increspature nello spazio-tempo che si generano in seguito alle collisioni. La teoria della relatività generale di Einstein prevede che eventi cosmici catastrofici, come la collisione tra due buchi neri, determinino una deformazione dello spazio-tempo che si propaga attraverso le onde gravitazionali. Queste, a differenza delle onde elettromagnetiche rilevate dai telescopi, sono estremamente deboli e provocano delle deformazioni talmente piccole da essere paragonabili alla variazione della dimensione di un atomo lungo la distanza tra il Sole e la Terra. Per questo motivo non sono mai state osservate finora. Grazie alla nuova simulazione in 3D gli astronomi possiedono una sorta di “impronta digitale” delle onde gravitazionali emesse in seguito dello scontro. E questo permetterà di rintracciare i segnali con maggior facilità, verificando, allo stesso tempo, la correttezza della relatività generale. (s.m.)
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