Il re del Cretaceo era lento come un lumacone. Un gruppo di ricercatori della Stanford University (Usa) ha dimostrato che, per la sua enorme stazza, il Tyrannosaurus rex non era in grado di correre. Sfruttando i principi della biomeccanica, John Hutchinson e Mariano Garcia hanno creato un modello al computer per calcolare la massa muscolare necessaria a un animale terrestre per correre velocemente. E hanno scoperto che il T. rex non riusciva probabilmente a superare i 40 chilometri orari. Poiché studiare la dinamica del T. rex significava lavorare su parametri non direttamente osservabili, i ricercatori hanno messo a punto un modello tridimensionale. Dopo averne testato l’accuratezza sulla base di dati ricavati dallo studio del movimento dell’uomo, degli alligatori e degli uccelli – entrambi lontani parenti del T. rex – Hutchinson e Garcia sono passati ai dinosauri. E hanno dimostrato che, per raggiungere velocità dell’ordine dei 70 km/h, i muscoli delle zampe inferiori del grande carnivoro avrebbero dovuto essere pari all’86 per cento della massa totale dell’animale. “Questo è assurdo”, spiega Hutchinson “perché non ci sarebbe rimasta abbastanza massa disponibile per lo scheletro e gli altri muscoli.” Per verificare i loro calcoli, i ricercatori hanno inserito nel modello i dati di un pollo “in scala” con il T. rex. “Il pollo”, aggiunge Hutchinson “era il modello ideale sia per ragioni evolutive che anatomiche: sappiamo come si muove, possiamo studiarlo in laboratorio, possiamo dissezionarlo”. Nonostante nella realtà i polli si muovano molto velocemente rispetto alla loro massa, il superpollo del modello, del peso di circa 6 tonnellate, come il cugino dinosauro, veniva estremamente rallentato dalle sue dimensioni. (f.n.)
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