Categorie: Salute

Come reagiamo allo stress? Dipende da sesso ed età

Non solo il carattere, ma anche l’età e il sesso influiscono sul modo in cui il corpo reagisce allo stress. Nelle donne giovani, un’indole diffidente e combattiva promuove una risposta molto intensa agli stimoli stressanti che sembra aumentare i rischi cardiovascolari. Per gli uomini anziani, invece, è piuttosto l’assenza di atteggiamenti aggressivi a provocare quelle reazioni fisiologiche che alzano  la probabilità di riportare danni alla salute. La ricerca, pubblicata su Psychophysiology, è stata coordinata da Karine Lévesque del Montreal Heart Institute, in Canada, e ha visto coinvolte anche l’Université du Québec e la McGill University .
 
Lo studio è stato condotto su 81 uomini e 118 donne tra i 20 e i 64 anni d’età. Il tratto caratteriale preso in esame per studiare le risposte fisiologiche allo stress è stato la diffidenza, intesa come tendenza a evitare, rifiutare o reprimere qualsiasi giudizio negativo che possa rappresentare una minaccia alla propria persona. I partecipanti all’esperimento hanno svolto vari compiti, ognuno caratterizzato da un differente livello di coinvolgimento emotivo. In un test, per esempio, bisognava semplicemente leggere un testo sulla geografia dell’Antartide. In altri, invece, i volontari prendevano parte a una specie di gioco di ruolo, dove ognuno impersonava una figura ora aggressiva ora conciliante. Infine, è stato chiesto loro di sostenere un dibattito sul tema dell’aborto.

Durante ogni fase, i ricercatori hanno monitorato battito cardiaco, pressione sanguigna e livelli nella saliva di cortisolo, un ormone che l’organismo secerne in relazione a stimoli ambientali percepiti come pericolosi, e che viene visto come una sorta di arma di difesa contro possibili minacce. I risultati mostrano che le donne e gli uomini più in là con l’età hanno reazioni – a livello dei sistemi cardiovascolare, nervoso ed endocrino – molto intense, che possono ripercuotersi negativamente sulla salute.

Secondo Jean-Claude Tardif, docente alla Université de Montréal, queste risposte fisiologiche allo stress sarebbero legate al desiderio di mantenere il proprio posto nella società. “Negli esseri umani la socialità è innata e in passato l’appartenenza a un gruppo era importante per la sopravvivenza dell’individuo”, spiega anche Bianca D’Antono, altra autrice dello studio. I ricercatori cercheranno ora di comprendere se queste reazioni, che servono a difendere il corpo da stimoli aggressivi, possano alla lunga rappresentare realmente un pericolo per l’organismo o meno. (m.s.)

Riferimento: DOI: 10.1111/j.1469-8986.2009.00943.x

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