Che fai tu, luna, in ciel? dimmi, che fai, Silenziosa luna?. Rendo fertili le donne, alzo e abbasso le acque degli oceani, accompagno i predatori durante la caccia, do il via alle migrazioni degli uccelli, istigo all’aggressività, influenzo la crescita delle piante, controllo l’inclinazione dell’asse terrestre.
Se avesse ricevuto questa risposta, Giacomo Leopardi avrebbe probabilmente rinunciato a scrivere gli altri versi del “Canto notturno di un pastore errante dell’Asia”. Vedendola così indaffarata a condizionare gli eventi terrestri avrebbe forse evitato di chiedere al nostro satellite quale scopo avesse il suo “corso immortale”.
Ma tra tutte quelle millantate quali sono le reali influenze della Luna sul nostro pianeta? La mitologia e le credenze popolari hanno qualche fondamento scientifico? La giornalista Marta Erba, l’astrofisico Gianluca Ranzini e il biofisico Daniele Venturoli ci indicano chiaramente il confine che separa la scienza dalla superstizione. E dopo avere illustrato i miti e le leggende dell’antichità passano in rassegna i fenomeni attribuiti all’influenza lunare, estraendo uno a uno gli ingredienti del calderone e facendo attenzione a separare gli argomenti che hanno fondamento scientifico da quelli che ne sono privi.
Nei secoli la Luna è stata ritenuta “responsabile” della riuscita del raccolto, del funzionamento del ciclo riproduttivo degli animali (compresi gli esseri umani), dell’efficacia di alcune terapie effettuate in accordo con le sue fasi, della sincronizzazione dell’orologio biologico. Della Luna è stato detto di tutto, ma l’influsso reale senza dubbio più importante è l’azione gravitazionale che produce le maree. Ed è proprio questo fenomeno, al quale Galileo Galilei non riusciva a credere vista la lontananza dei corpi, che potrebbe essere all’origine di molte convinzioni popolari.
“Chiare connessioni” tra fasi lunari e il ciclo riproduttivo di molte specie di pesci sono state ampiamente dimostrate e vengono spiegate con la necessità di deporre le uova sfruttando i momenti favorevoli delle onde di marea. Avvalorate da studi scientifici sono anche le influenze della variazione della luminosità della Luna sul comportamento di alcune specie animali: le allodole preferiscono iniziare la migrazione tra il primo quarto di Luna e la Luna piena per avere una maggiore visibilità durante il viaggio. Non sembrerebbe neanche così priva di fondamento l’abitudine dei contadini di rivolgere lo sguardo al cielo prima della semina o del raccolto: carote e patate crescono meglio durante alcune fasi lunari. E’ uno studio pubblicato su Plant Physiology a dimostrarlo.
Un po’ meno convincenti sono le teorie sulla influenza della Luna nella diffusione di alcune malattie mentali. Secondo i sostenitori di questa ipotesi la Luna potrebbe agire sulla ghiandola pineale e influenzare la produzione di melatonina favorendo cambiamenti ormonali con effetti sugli equilibri psichici delle persone.
Se facciamo fatica a pensare che una massa rocciosa distante 384.000 chilometri possa acuire le sofferenze di chi è malato di depressione, schizofrenia o disturbo bipolare, non possiamo fare a meno di riconoscere che senza il nostro satellite la vita sulla Terra sarebbe stata molto difficile, se non impossibile. La sua azione infatti è decisiva nello stabilizzare l’inclinazione dell’asse terrestre. Dice bene quindi Piero Bianucci nella prefazione: “Certo la buona o la cattiva salute non dipendono dalla Luna. Ma forse la nostra esistenza sì”.
Marta Erba, Gianluca Ranzini, Daniele Venturoli
Dalla Luna alla Terra. Mitologia e realtà degli influssi lunari
Bollati Boringhieri 2009, pp. 218, euro 18,00
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