Conferenza Aids, la relazione di Jay A. Levy

Galileo presenta un estratto della relazione conclusiva sul settore “Basic Science” della XII Conferenza mondiale sull’Aids, a Ginevra dal 28 giugno al 3 luglio scorsi, tenuta da Jay A. Levy, del Dipartimento di Medicina della Università di California a San Francisco, uno dei maggiori esperti mondiali di retrovirus.

“L’osservazione principale riportata due anni fa alla XI Conferenza Internazionale di Vancouver è stata il successo della riduzione di virus nel sangue di individui trattati con una potente terapia antivirale combinata, e insieme, l’implicazione che questo risultato sarebbe stato presto seguito dall’eliminazione del virus dall’organismo.

Ma agli esperti di retrovirus questa idea di eliminare il virus sembra ingenua, perché non riconosce i principi basilari della biologia dell’Hiv. L’Hiv infetta le cellule e diventa parte del genoma della cellula stessa. L’attacco portato al virus dagli attuali farmaci antiretrovirali contribuisce soltanto a bloccare l’infezione da parte del virus libero, e non influenza i serbatoi di cellule infette, che in poche settimane di infezione acuta possono raggiungere i miliardi di unità. Alcune di queste cellule possono vivere per molti anni. Se ne sopravvive anche una soltanto, l’intero processo dell’infezione può cominciare di nuovo.

Questo scenario mostra che l’attuale obiettivo delle terapie rivolte contro il virus libero va nella direzione sbagliata. Il vero bersaglio della ricerca e della terapia contro l’Aids dovrebbe essere rappresentato dalle cellule infette. (…)

Gli esperti che hanno partecipato all’ultima Conferenza di Ginevra hanno riconosciuto l’importanza di rimettere in gioco il sistema immunitario durante la terapia antiretrovirale. Con i potenti farmaci antivirali oggi disponibili, la ricostituzione di cellule immunitarie è possibile. (…)

Sorgono spontanee alcune domande. La ricostituzione della risposta immunitaria può essere ottenuta in pazienti cronicamente infettati dall’Hiv? La questione è sotto esame. Per quanto tempo possono essere assunti farmaci potenzialmente tossici prima che la funzione immunitaria sia restaurata? Forse per due o tre anni, ma dei notevoli effetti collaterali potrebbero manifestarsi anche prima di questo periodo. (…)

In conclusione, la scienza di base riguarda i due aspetti principali della patogenesi dell’Hiv: il virus e il sistema immunitario. Per controllare l’infezione da Hiv, è necessario affrontare entrambi questi settori. (…) Collegare in modo creativo la virologia e l’immunologia potrebbe portarci in breve tempo a sviluppare una terapia di lunga durata e un vaccino efficace”.

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