DOLORE al torace, al collo, affanno e fiato corto: sono alcuni sintomi, non sempre trattati adeguatamente, dell’angina pectoris, una patologia scatenata solitamente da sforzi fisici o stress. Le terapie ci sono, ma talvolta non si tiene del tutto conto di cause, sintomi e altre patologie del paziente. Un problema da non sottovalutare, anche perché negli ultimi 10 anni i casi di angina sono aumentati del 36%. Un gruppo internazionale di cardiologi ha però proposto un nuovo approccio: l’approccio a diamante. Partendo dalle linee guida internazionali, basate su una classificazione che secondo loro non tiene conto a 360° di tutti gli aspetti associati all’angina, gli autori (guidati da Roberto Ferrari, direttore Cardiologia all’università di Ferrara, coautore Giuseppe Rosano, cardiologo al St Georges’s Hospital University of London) hanno realizzato un documento di consenso – pubblicato oggi su Nature Reviews Cardiology – che formula un nuovo paradigma.
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