Un vaccino terapeutico, che permetta periodi di sospensione delle cure, così da far rifiatare il sistema immunitario e limitare gli effetti collaterali, senza però rischiare una riattivazione del virus e un vaccino per prevenire la trasmissione dell’Hiv da madre a feto. Ne hanno parlato oggi in occasione dell’inaugurazione del centro di ricerca contro l’Aids di Yaoundè, in Camerun, rispettivamente Luc Montagnier, presidente della Fondazione mondiale per la ricerca e la prevenzione dell’Aids e Vittorio Colizzi, immunologo dell’Università Tor Vergata di Roma e coordinatore italiano del progetto di ricerca finanziato dall’Istituto Superiore di Sanità ‘Chantal BIYA’, realizzato nell’ambito dell’impegno italiano per la cooperazione con lo Stato africano. La fase I della sperimentazione del vaccino preventivo prevede la valutazione della tossicità del preparato su una ventina di volontari adulti sani. Gli studi pre-clinici, realizzati sugli animali in Burkina Faso, Costa d’Avorio e Roma ‘’ci porta a pensare”, ha detto l’esperto, “che il vaccino induce una risposta immunitaria specifica”. Il preparato è ora in fase di sviluppo presso i laboratori della Seron Institute, casa farmaceutica indiana, e non appena sarà pronto, in 3-4 mesi, si partirà con il test. Il secondo passo, se il primo darà esito positivo, sarà quello di vaccinare neonati partoriti da donne sieropositive ‘’Se non ci saranno intoppi, questa fase potrebbe cominciare a ottobre – novembre di quest’anno. L’ipotesi e’ di vaccinare 400 bambini’’, ha concluso il ricercatore. (l.g.)
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