Conversazioni atomiche, il docu-film che racconta la fisica italiana

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(Foto via Pixabay)

“Conversazioni atomiche” è una dichiarazione accorata e leggera alla scienza italiana. Così il regista Felice Farina descrive il docu-film che esplora le nuove frontiere della fisica attraverso la voce di ricercatori e ricercatrici. Si tratta di una commedia scientifica dichiaratamente divulgativa che accompagna gli spettatori dentro i laboratori di ricerca più all’avanguardia in Italia. “Conversazioni atomiche” sarà presentato giovedì 1 novembre al Festival della Scienza di Genova: alle 17, nell’auditorium dell’Acquario, il regista si confronterà con Giovanni Amelino Camelia, professore di fisica teorica all’Università Federico II di Napoli, tra gli appassionati protagonisti del documentario.

Un road-movie

“Il film – spiega Farina – è una sorta di road movie nel quale mi affianca riluttante Nicholas Di Valerio nei panni del cine‐operatore-cavia di una sfida donchisciottesca: rendere comprensibili e affascinanti argomenti come la gravità einsteiniana e la meccanica quantistica anche a chi è convinto di non capirne un accidente o, peggio, di non averne alcun bisogno”.

Dall’acceleratore di particelle di Frascati dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare al Laboratorio nazionale del Gran Sasso, dall’interferometro Virgo all’Osservatorio astronomico di Campo Imperatore, Farina con la sua telecamera si addentra nei laboratori di ricerca per “raccontare la quotidianità di chi ha scelto di dedicare la propria vita a fare domande”. 80 minuti in cui il regista romano compie un viaggio in lungo e in largo per l’Italia e, supportato da un contrappunto inedito di filmati scientifici dell’archivio Luce, ci fa riflettere su quella sfida, tipicamente umana, di andare oltre le colonne d’Ercole “per seguir virtute e canoscenza”.

Sotto il Gran Sasso

Le prime conversazioni atomiche si svolgono nell’anello di accumulazione dei Laboratori nazionali di Frascati, dove Catalina Curceanu e Andrea Ghigo illustrano il meticoloso lavoro quotidiano per farlo funzionare e le sfide conoscitive per ampliare e consolidare la nostra conoscenza delle strutture ultime della natura. Il film prosegue sotto il Gran Sasso, nel più grande laboratorio sotterraneo al mondo dedicato allo studio delle astroparticelle, dove schermati da 3 chilometri di montagna vengono condotti esperimenti nel silenzio cosmico a caccia della materia oscura.

Ci si addentra poi nel mondo quantistico con Guglielmo Tino: dal suo laboratorio “Magia Advanced” dell’Università di Firenze, dove c’è l’orologio attualmente più preciso al mondo, lo scienziato illustra come con un interferometro atomico e una fontana di atomi si possa testare il principio di equivalenza alla base della teoria della relatività generale di Albert Einstein e misurare la gravità in un sistema quantistico.

Spiegare la gravità

E della gravità Felice Farina conversa con Adalberto Giazotto, scienziato tenace, visionario e lungimirante scomparso lo scorso anno, che ha dedicato la vita alla caccia delle onde gravitazionali e alla realizzazione del grande interferometro Virgo che, insieme a Ligo negli Stati Uniti, è stato protagonista della straordinaria scoperta dei segnali di onde gravitazionali. “Il grande rilevatore di onde gravitazionali si trova nella campagna pisana e lo giriamo in lungo e in largo assieme a Franco Frasconi che ci spiega la brillante idea di Giazotto: neutralizzare il rumore sismico, nemico di qualsiasi misura,  attraverso un semplice pendolo inverso” racconta Farina. Che con entusiasmo si confronta con Giovanni Amelino Camelia per fare il punto sia su uno dei problemi irrisolti della fisica contemporanea – come rendere conciliabili i due pilastri su cui si fonda, le due grandi teorie, la relatività generale con la meccanica quantistica – sia sulla sfida che lo vede impegnato, insieme a un pugno di pionieri in tutto il mondo: scoprire e descrivere la “gravità quantistica”, il Graal della fisica.

Uno sguardo alle stelle

Dopo una notte trascorsa a 2200 metri di quota nell’Osservatorio astronomico di Campo Imperatore (AQ) dell’Istituto Nazionale di Astrofisica, assieme agli astronomi Andrea di Paola e Alessio Giunta, la conclusione del film è affidata alla conversazione con il neuroscienziato milanese Marcello Massimini sul tema della coscienza e come misurarla grazie all’approccio basato sulla teoria dell’Informazione Integrata di Giulio Tononi.

“Conversazioni atomiche” anche nelle scuole

Dopo il Festival della Scienza di Genova il film, distribuito da Luce e Nina Film, approderà domenica 4 novembre al Trieste Science+Fiction Festival e prossimamente sarà portato sugli schermi nazionali e coinvolgerà le platee di istituti scolastici e atenei.

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