Il gene Eps8, se assente, potrebbe aumentare il rischio di alcolismo. È il risultato di una ricerca condotta da un gruppo internazionale di ricercatori guidati da Nina Offenhauser e Pier Paolo di Fiore dell’Ifom (Fondazione Istituto Firc di oncologia molecolare) di Milano. La ricerca si è aggiudicata la copertina della rivista scientifica Cell, perché rappresenta un passo fondamentale nella comprensione della componente genetica della dipendenza da alcol, che riguarda oggi circa trecento milioni di persone nel mondo. “La scoperta è avvenuta quasi per caso. Il gene Eps8”, spiega Nina Offenhäuser, “ci interessa perché fa parte di una famiglia di geni di cui sospettiamo il coinvolgimento nell’insorgenza del cancro e nella formazione di metastasi”. Nel corso di una serie di test su modelli animali, i ricercatori hanno osservato che i topi privati di Eps8 tendevano ad assumere più etanolo dei loro compagni, mostrando, per di più, una maggior resistenza agli effetti di questa sostanza. Il gene in questione, Eps8, è particolarmente espresso nei neuroni del cervelletto, ed è comune anche agli esseri umani. Gli scienziati dell’Ifom hanno osservato che l’assenza di Esp8 interferisce con il corretto funzionamento di un recettore della membrana cellulare. Il processo che “va in tilt” in assenza di Eps8 è quindi quello della cosiddetta comunicazione cellulare, ed è questo a determinare la situazione patologica. Il lavoro è importante anche perché, come dice Di Fiore, “i guasti che intervengono a livello della comunicazione cellulare sono coinvolti anche nella genesi di altre patologie, tra cui il cancro”. Se questi studi saranno verificati anche sulle persone sarà possibile cominciare a comprendere il ruolo giocato dai geni nello sviluppo dell’alcolismo, che è il risultato di un mix complesso concause di tipo ambientale, culturale e genetico. (ma.ma.)
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