Grazie all’aiuto di un comune pesce d’acquario, e ai dati sulla variabilità genetica umana resi liberamente accessibili on line dal progetto HapMap, un team di ricercatori della Penn State University (Usa) potrebbe aver identificato il più importante gene per la determinazione del colore della pelle. Lo studio, pubblicato su Science, afferma che il cambio di un aminoacido nella trascrizione di un gene (SLC24A5) sarebbe responsabile del colore chiaro delle popolazioni europee. La pelle più chiara è importante per sfruttare al massimo la luce del sole che stimola la produzione di vitamina D, e prevenire il rachitismo. La scoperta è stata un “effetto collaterale” di ricerche sul cancro condotte dal genetista Keith Cheng sullo zebrafish, un pesce largamente usato nella genetica dello sviluppo. I ricercatori si sono chiesti se il meccanismo genetico alla base della riduzione del numero e delle dimensioni dei melanosomi nella variante chiara del pesce, non fosse lo stesso responsabile delle variazioni di colore della pelle nell’essere umano. Partendo dai dati di HapMap, i ricercatori sono risaliti ad una proteina (slc24a5) identica in tutte le popolazioni africane ed asiatiche, tranne che nelle popolazioni europee, dove si differenzia per un singolo aminoacido. La scoperta potrebbe avere anche importanti implicazioni nel trattamento di melanomi, i tumori maligni della pelle. (ti.m.)
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