Covid, le indicazioni per la nuova campagna vaccinale

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(Foto: Mufid Majnun su Unsplash)

Secondo il report di monitoraggio settimanale redatto dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS), dal 17 al 23 agosto sono stati registrati circa 11.600 casi di Covid-19 su tutto il territorio nazionale, 100 in più rispetto alla settimana precedente. Un’incidenza che l’ISS definisce “bassa seppur in aumento”. E allora si torna a parlare di campagna vaccinale per prepararsi all’arrivo della stagione invernale, con le indicazioni recentemente diffuse dal Ministero della Salute. Vediamo quali sono e che cosa raccomandano gli esperti per tenere a bada non solo il Sars-CoV-2 ma anche i virus influenzali.


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Quale vaccino verrà utilizzato

Nella circolare ministeriale diffusa nei giorni scorsi si parla di vaccini monovalenti adattati alla variante Omicron XBB.1.5. L’approvazione di EMA e AIFA per le nuove formulazioni, che includeranno sia vaccini a mRNA che a base proteica, è prevista a brevissimo, e le dosi dovrebbero diventare disponibili a partire dal mese di ottobre. È previsto, inoltre, che i nuovi vaccini possano essere utilizzati anche nel caso di cicli vaccinali primari, ossia per quelle persone che non hanno ancora ricevuto alcun tipo di vaccino contro il Covid-19. Per gli altri sarà possibile ricevere la dose di richiamo ad almeno tre mesi di distanza da quella precedente, indipendentemente dal numero di richiami già effettuati o dalla data dell’ultima infezione diagnosticata.

A chi è rivolta la campagna

“L’obiettivo della campagna nazionale – si legge nella circolare – è quello di prevenire la mortalità, le ospedalizzazioni e le forme gravi di Covid-19 nelle persone anziane e con elevata fragilità, e proteggere le donne in gravidanza e gli operatori sanitari”. Sono questi infatti i gruppi per cui è suggerita la somministrazione del vaccino aggiornato, oltre che per familiari e conviventi di soggetti possibilmente a rischio. Nel dettaglio, la circolare menziona esplicitamente le persone di età pari o superiore ai 60 anni, le donne in gravidanza o in allattamento, gli operatori sanitari e socio-sanitari, inclusi quelli in formazione, e i soggetti ad alto rischio perché affetti da patologie che possono aggravare il decorso dell’infezione (diabetici, cardiopatici, pazienti affetti da malattie croniche a carico dell’apparato respiratorio o da insufficienza renale, persone sottoposte a trattamenti con farmaci immunodepressivi o in generale affette da patologie che causano immunodeficienza).

E l’influenza?

Infine, i vaccini aggiornati contro le nuove varianti di Covid-19 potranno, salvo specifiche indicazioni di diverso tipo, essere co-somministrati con il vaccino antinfluenzale. Sì, perché, con la stagione invernale alle porte, non è il caso di dimenticare di proteggersi contro i comuni virus influenzali, per cui il rischio di infezione aumenta notevolmente con l’abbassarsi delle temperature. Una seconda circolare ministeriale, questa dedicata alle raccomandazioni per la stagione influenzale 2023-2024, suggerisce infatti la vaccinazione antinfluenzale alle persone di età pari o superiore ai 65 anni, ai soggetti affetti da patologie che aumentano il rischio di complicanze e agli operatori sanitari.

Altre precauzioni da tenere a mente sono quelle che ci siamo sentiti ripetere durante tutto il corso della pandemia causata dal Sars-CoV-2: lavarsi regolarmente e accuratamente le mani, coprire naso e bocca quando si starnutisce o tossisce, evitare o limitare il contatto con persone che presentano sintomi influenzali e, a nostra volta, isolarci in caso di febbre, raffreddore, mal di gola, evitando soprattutto il contatto con persone fragili e potenzialmente a rischio.

Credits immagine: Mufid Majnun su Unsplash