L’aggiunta di iodio nel sale ha notevolmente ridotto i casi di ritardo mentale nei bambini. Questo risultato è frutto della campagna mondiale promossa dall’Unicef nel 1990 ed è stato annunciato alla conferenza regionale dei paesi africani tenutasi a Mombasa, in Kenya. Il problema della carenza di iodio negli alimenti colpisce soprattutto i paesi del terzo mondo: qui, infatti, l’erosione del suolo rende la vegetazione meno ricca di iodio, privando così le verdure (e di conseguenza la carne degli animali da pascolo), di un elemento essenziale alla salute dell’uomo. Così il Fondo dell’Onu per l’infanzia ha deciso di compensare questa mancanza con un rimedio semplice ed economico: l’aggiunta diretta dell’elemento chimico nel sale. Oggi, dopo dieci anni, i primi risultati: i casi gravi di cretinismo (bambini con un quoziente intellettivo inferiore agli 80 punti) sono stati più che dimezzati – da 120 mila nel ‘90 agli attuali 50 mila . L’intervento ha inoltre ridotto a 20 milioni i casi di ritardi nello sviluppo mentale dei bambini di tutto il mondo. (p.c.)
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