(Ifo) – Arriva dall’autorevole tribuna dell’ASCO (American Society of Clinical Oncology) e pubblicata su Journal of Clinical Oncology, un vero endorsement a favore del vaccino contro l’HPV. Attraverso questa dichiarazione e raccomandazione, ASCO spera di aumentare la consapevolezza dell’enorme impatto globale dei carcinomi correlati al papillomavirus umano (HPV) e di offrire chiarimenti sulla vaccinazione contro l’HPV e sulla sua capacità di prevenire milioni di morti per cancro; invita ad aumentare l’adesione alla vaccinazione HPV tramite un maggiore coinvolgimento degli oncologi nel garantire adeguata informazione e chiedendo l’attuazione di strategie concrete per abbattere le barriere di accesso ai vaccini. Di seguito il commento dei nostri esperti.
“L’implementazione dei vaccini contro le patologie HPV-correlate – commentano Luciano Mariani, ginecologo ed Aldo Venuti, virologo, coordinatori dell’HPV Unit degli IFO – ha aperto uno straordinario ed innovativo scenario di prevenzione primaria. L’infezione da human papillomavirus è infatti considerato il più importante virus oncogeno per la specie umana, essendo la causa necessaria nel 100% dei cancri del collo dell’utero e coinvolto, con percentuali variabili, nella genesi del cancro della vulva, vagina, ano, pene ed una parte di quelli orofaringei. D’altra parte la dimensione numerica dei cancri HPV-correlati (almeno 600.000 ogni anno, nel mondo) e delle lesioni pre-tumorali che li precedono (di cui è impossibile stabilire l’entità) impone anche all’area dell’Oncologia Medica una forte presa di posizione a favore di questo presidio preventivo. Il ruolo chiave della vaccinazione è ribadito anche per quei tumori meno frequenti della cervice uterina, ma di cui non esiste alcuno screening efficace, così come per il sesso maschile.”
“La comunità medico-scientifica – aggiunge Patrizia Vici, oncologo medico del Regina Elena – coinvolta nell’area dialettica della vaccinazione (applicazione, efficacia, sicurezza, tollerabilità) e nell’informazione all’utenza si è di volta in volta arricchita di nuove figure professionali: a partire dagli igienisti, seguiti dai ginecologi, dermatologi, pediatri, per coinvolgere infine gli otorinolaringoiatri ed i proctologi. Ciascuna specialità ha condiviso l’utilizzo del vaccino, mettendone in luce i benefici per la propria disciplina di appartenenza. Fornendo all’utenza corrette ed univoche informazioni mediche, si è favorito così (almeno nei Paesi più virtuosi) un’alta adesione ai programmi vaccinali, consentendo di avere già dei concreti risultati positivi.”
“La sinergia interdisciplinare – ribadiscono Mariani e Venuti – è quindi un presupposto imprescindibile al successo del programma vaccinale contro questa infezione e le conseguenze oncologiche pluridistrettuali che ne possono derivare. Il confronto su questo terreno con il mondo dell’Oncologia Medica, come avviene nell’HPV-Unit degli IFO, può quindi generare una migliore comprensione dei fenomeni clinici legati all’HPV, ed una più efficace strategia multidisciplinare.”
A cittadini, medici e specialisti ricordiamo l’info point di domani 19 aprile p.v. dalle 9.00 alle 13.00 in occasione dell’open week e della giornata nazionale per la salute della donna. E’ possibile porre quesiti anche via mail all’indirizzo hpv.unit@ifo.it o in messaggio privato su Facebook: www.facebook.com/ReginaElenaSanGallicanoIFO .