Darwin va in edicola

La divulgazione scientifica italiana si arricchisce di una nuova rivista. “darwin”, con la d minuscola, è arrivata in edicola il 25 maggio, ed è una buona notizia. La rivista si presenta con un’impaginazione semplice e molto leggibile, carta patinata con un’ottima resa grafica, articoli di alto livello. Colpisce positivamente soprattutto il parco autori, che mescola italiani e stranieri, in un ben riuscito tentativo di andare oltre le beghe di cortile che troppo spesso impegnano la cultura italiana. Come scrive Pietro Corsi, cui è stato affidato l’editoriale di presentazione, darwin “darà conto delle risposte, dei punti di vista, dei dibattiti che alimentano la ricerca e la cultura scientifica. Si tratta di una rivista che vuole trasmettere la ricchezza di idee, la razionalità e la vitalità dell’impresa scientifica. In un momento in cui gli scienziati toccano allo stesso tempo i massimi traguardi e i più bassi livelli di fiducia sociale”.

Il primo articolo della rivista è una lunga inchiesta (pubblicata in origine sulla rivista americana “Science”) sulla polio e le campagne di vaccinazione avviate in diversi paesi in via di sviluppo, soprattutto India, Nigeria e Pakistan. Il tema portante di questa prima uscita è però rappresentato dalle cellule staminali, cui è dedicato un dossier molto interessante. Com’è prevedibile, l’orientamento degli articoli è decisamente favorevole alla ricerca sulle staminali – adulte e embrionali – mettendo in mostra i problemi etici delle scelte proibizioniste che si stanno purtroppo diffondendo in gran parte dell’Occidente. Scelte che, come mette in evidenza l’articolo di Anna Meldolesi, stanno spostando in Estremo Oriente il baricentro scientifico delle biotecnologie, non solo mediche ma anche agroalimentari.

Le restanti pagine della rivista contengono articoli di rassegna su temi di attualità scientifica: i prioni, le proteine, le politiche ambientali, l’astrofisica. Si tratta quindi di un prodotto che mette bene insieme l’esigenza di rigore scientifico con l’accessibilità per il lettore medio. D’altra parte il timone della rivista è condotto a quattro mani: da un giornalista, Gianfranco Bangone, e da uno storico della medicina, Gilberto Corbellini. Che con questa rivista tentano di entrare nel dibattito culturale italiano, aprendo una finestra sullo scenario internazionale, rivolgendosi a un pubblico maturo che vuole andare oltre le banalizzazioni, approfondire le proprie conoscenze e – magari – formarsi una propria opinione sulla ricerca scientifica. Vista l’importanza che la scienza e la tecnologia hanno nella nostra vita quotidiana, il compito di questa e delle altre riviste scientifiche italiane è di fondamentale importanza.

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