Diabete: arriva il sistema smart che previene l’ipoglicemia

Un sistema in grado di prevedere quando il livello degli zuccheri nel corpo scende troppo, di sospendere l’erogazione dell’insulina e di riprenderla quando i livelli di glucosio sono tornati nella norma. Riuscendo così a scongiurare l’evento più temuto dalle persone con diabete di tipo 1: le crisi ipoglicemiche, che sono causa di tremori, visione sfocata, stanchezza, capogiri, svenimento, fino a portare al decesso nei casi più gravi. Un’esperienza molto frequente per le persone in trattamento con insulina: il 90% dei pazienti ne soffre e più della metà ne ha una ogni notte.

La tecnologia ormai da tempo rappresenta un valido aiuto per questi pazienti: grazie ai microinfusori, piccoli dispositivi delle dimensioni di un cellulare che erogano costantemente insulina, proprio come farebbe un pancreas sano, e ai sistemi di controllo continuo dei livelli di glicemia, la terapia è diventata più facile da gestire e maggiormente efficace. “La difficoltà di controllare la glicemia è il vero problema di chi ha diabete e lo dimostra il fatto che ancora oggi, nonostante i progressi tecnologici acquisiti, i giovani con diabete di tipo 1 hanno un tasso di mortalità doppio rispetto ai loro coetanei senza diabete”, ha dichiarato Emanuele Bosi, direttore del Diabetes Research Institute, Istituto Scientifico Ospedale San Raffaele di Milano, durante il convegno “Diabete: l’era della tecnologia intelligente”, che si è tenuto oggi a Roma presso il Senato della Repubblica.

Il traguardo del pancreas artificiale, di un sistema cioè in grado di simulare quello che fa questo organo in un organismo sano, appare oggi più vicino grazie alla realizzazione di sistemi integrati di nuova generazione. In particolare, l’algoritmo SmartGuard, integrato nel microinfusore MiniMedA 640G, ha dimostrato di tenere sotto controllo la glicemia in maniera più efficace rispetto a sistemi che interrompono l’erogazione dell’insulina solo una volta che la crisi ipoglicemia è in atto. “Lo studio Pilgrim, condotto su bambini e giovani adulti con diabete di tipo 1, dimostra che l’algoritmo SmartGuard consente ai pazienti di non arrivare mai alla condizione di ipoglicemia”, ha spiegato Riccardo Schiaffini, diabetologo pediatria dell’Ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma. Sulla base dei dati del pazienti archiviati dal sistema, in particolare quelli relativi alla velocità con cui si abbassano i livelli di glicemia in risposta all’alimentazione o all’attività fisica, l’algoritmo è in grado di prevedere la futura crisi e quindi sospendere l’infusione per poi riattivarla quando la glicemia è sotto controllo.

 

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