Categorie: Società

Dimmi come parli e ti dirò quanto mi piaci

Una voce profonda e pastosa per gli uomini e un timbro acuto e squillante per le donne. Sono questi due degli ingredienti perfetti per fare colpo sull’altro sesso, stando a una ricerca pubblicata su Plos One da Yi Xu e colleghi della University College London. In particolare, gli scienziati hanno studiato la correlazione tra caratteristiche della voce, attrattività e dimensioni del corpo su una serie di volontari appartenenti ai due sessi, arrivando a determinare quali sono le proprietà della voce perfetta.

Il legame tra caratteristiche vocali, dimensioni del corpo e attrattività era già noto per gli animali. In particolare, gli scienziati avevano già evidenziato come gli uccelli siano in grado di stabilire quanto sono grandi i loro simili semplicemente ascoltando i versi che emettono: suoni a bassa frequenza indicano una dimensione del corpo più grande e un’attitudine alla dominazione e all’aggressività, mentre frequenze minori suggeriscono un corpo più piccolo e un carattere più timido e dimesso.

I ricercatori hanno voluto verificare se un principio simile possa essere applicato anche agli esseri umani. Per capirlo, hanno chiesto a volontari di ascoltare una voce appartenente a una persona di sesso opposto, sistematicamente modificata in frequenza, qualità e spaziatura delle cosiddette formanti (le frequenze principali attorno alle quali è modulata la voce umana) e stabilire quindi quale fosse la dimensione del corpo di chi parlava. I risultati hanno mostrato che gli ascoltatori maschili preferiscono voci femminili ad alta frequenza, leggermente “ansimanti” e con grande spaziatura delle formanti, associate a un corpo piuttosto piccolo; d’altra parte, le donne preferiscono ascoltare voci profonde e gravi, con formanti meno spaziate, che suggeriscono una maggiore dimensione del corpo.

Ma c’è di più. Sorprendentemente, anche le ascoltatrici hanno mostrato di essere attratte da voci maschili leggermente “ansimanti”, una caratteristica che presumibilmente stempera l’aggressività associata a una grande dimensione del corpo. Secondo gli autori, questi risultati indicano che, nonostante lo sviluppo di un linguaggio complesso, le interazioni vocali umane funzionano ancora grazie a istinti animali.

Credits immagine: Photo Extremist/Flickr

Riferimenti: Plos One doi:10.1371/journal.pone.0062397

Sandro Iannaccone

Giornalista a Galileo, Giornale di Scienza dal 2012. È laureato in fisica teorica e collabora con le testate La Repubblica, Wired, L’Espresso, D-La Repubblica.

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