Tecnologia

Il dispositivo che elimina il 100% del sale dall’acqua marina

L’accesso all’acqua potabile è ancora un grosso problema per una larga fetta di popolazione mondiale, soprattutto nei Paesi a basso reddito che avrebbero bisogno dunque di sistemi di purificazione economici e ad alta efficienza. Oggi una possibile soluzione arriva dalla Monash University in Australia, dove un team di ingegneri ha sviluppato un nuovo sistema che sfrutta con altissima efficienza (94%) la fonte di energia pulita a costo zero per eccellenza, ossia la luce solare, per far evaporare l’acqua e separare in tal modo il 100% del sale e delle impurità. Ecco come.

Il dispositivo

Il dispositivo – descritto nell’articolo pubblicato su Energy & Environmental Science – è costituito da un recipiente con al centro un filo di cotone da 1 mm che serve a portare l’acqua contenuta a un filtro di carta fortemente idrofila (che dunque trattiene l’acqua).La particolarità del dispositivo è l’abbinamento del filtro a uno strato di nanotubi di carbonio, strutture che assorbono la luce del Sole e la convertono in calore che fa evaporare l’acqua.

Negli esperimenti condotti i ricercatori hanno dimostrato come il sistema sia estremamente efficiente, sia nell’assorbimento della luce solare sia nella desalinizzazione. I nanotubi infatti sfruttano il 94% dello spettro elettromagnetico (quindi la maggior parte della luce solare captata viene convertita in calore), mentre l’acqua viene desalinizzata al 100%.

L’acqua di mare senza sale

Un risultato davvero notevole se si pensa che i sistemi finora sviluppati non riescono a ottenere acqua di buona qualità poiché i cristalli di sale tendono ad accumularsi sui filtri, di fatto ostruendoli. Il dispositivo australiano, invece, è studiato in modo tale che l’acqua intrappolata nel filtro, trasformandosi in vapore per via del calore, spinga il sale verso i bordi del disco mantenendone la capacità.

Il sistema – ha dichiarato a New Atlas Xiwang Zhang, uno degli ideatori – è in grado di produrre 6-8 litri di acqua pulita per metro quadrato di superficie al giorno, ma che sperano di aumentare la capacità. “I risultati del nostro studio fanno un passo avanti verso l’applicazione pratica della tecnologia di generazione di vapore con il solare, dimostrando un grande potenziale nella dissalazione dell’acqua di mare, nel recupero delle acque reflue e nello scarico a zero liquidi”, ha concluso l’ingegnere. “Speriamo che questo lavoro possa essere il punto di partenza per ulteriori ricerche sui sistemi a energia passiva per fornire acqua pulita e sicura a milioni di persone”.

Via: Wired.it

Leggi anche: Due miliardi di persone sono senza acqua potabile

Mara Magistroni

Nata e cresciuta nella “terra di mezzo” tra la grande Milano e il Parco del Ticino, si definisce un’entusiasta ex-biologa alla ricerca della sua vera natura. Dopo il master in comunicazione della scienza presso la Sissa di Trieste, ha collaborato con Fondazione Telethon. Dal 2016 lavora come freelance.

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  • Ogni giorno si leggono articoli su interessantissime promesse tecnologiche: energia, acqua, motori che fanno km con poche gocce di carburante, tecnologie e medicinati che aggrediscono il cancro, ecc.
    Siamo pieni di promesse che si avvereranno forse un giorno: ma mancano SEMPRE dai 5 ai 10 anni. E ci fosse un giornalista che segue lo sviluppo di queste tecnologie mese per mese. Tutti annunciano non appena intravedono uno spiraglio di luce (2 fotoni) sperando di avere finanziamenti e notorietà. I giornalisti rilanciano per diventare visibili! Ma il vacuo impera è il "giornalista" di turno passa alla prossima tecno-promessa dimenticando il tema su cui ha scritto il giorno prima.

  • Ottimo articolo. Ottima invenzione. Darà la possibilità di avere acqua potabile a persone che si trovano in situazioni di vera carenza.

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