Diuretici, un effetto collaterale

Gli uomini anziani che fanno uso di diuretici hanno ossa più fragili. L’associazione tra trattamenti comunemente prescritti per combattere i disturbi di ipertensione e di insufficienza cardiaca e l’osteoporosi è stata infatti recentemente messa in evidenza da uno studio presentato su Archives of Internal Medicine, una pubblicazione della Journal of the American Medical Association (Jama).

I diuretici sono comunemente prescritti per alcuni disturbi tipici delle persone anziane. Secondo la ricerca guidata da Lionel Lim del Griffin Hospital di Derby (Usa) però, questo tipo di trattamento aumenterebbe la quantità di calcio espulsa dall’organismo tramite le urine. Un fenomeno che, se si protrae per un lungo periodo di tempo, provoca un indebolimento delle ossa e aumenta il rischio di fratture.

Lo studio è stato condotto su oltre tremila uomini di età superiore a 65 anni. I pazienti hanno effettuato una prima visita tra  il 2000 e il 2002 e un secondo controllo a distanza di circa quattro anni, durante il quale sono stati sottoposti a un esame della densità dei minerali nelle ossa. Dall’indagine è emerso che la perdita annua di calcio è in media dello 0,33 per cento negli uomini che non fanno uso di diuretici, dello 0,58 per cento in chi li assume occasionalmente e dello 0,78 percento in coloro che ne fanno uso abitualmente. Nell’arco dell’intero periodo di sperimentazione l’indebolimento delle ossa del bacino in coloro che avevano assunto costantemente diuretici è stato quindi 2,5 volte superiore rispetto a chi non ne ha fatto uso.

“I risultati”, ha concluso Lim, “suggeriscono che nel prescrivere i diuretici i medici dovrebbero tenere conto anche dei fattori di rischio di osteoporosi”. (a.c.)

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