Categorie: Spazio

Dopo Curiosity un nuovo robot su Marte

Un fratello minore, quasi un gemello, sembra essere in arrivo per Curiosity. Dopo aver smentito i pettegolezzi in merito a una storica scoperta del rover in missione su Marte, infatti, John Grunsfeld del Science Mission Directorate della Nasa ha annunciato ieri al meeting annuale dell’American Geophysical Union a San Francisco che l’agenzia spaziale intende inviare sul Pianeta Rosso un nuovo rover entro marzo 2020. 

Il nuovo robot, come spiega Wired.com, sarà realizzato per lo più con pezzi di ricambio del fratello maggiore arrivato su Marte lo scorso agosto. In particolare, stando al Guardian, saranno riusati il telaio, il sistema di atterraggio e alcuni pezzi di equipaggiamento. In questo modo l’agenzia spera di rientrare nel budget previsto, pari a 1,5 miliardi di dollari. In teoria la cifra fa parte del budget di spesa previsto per il quinquennio 2013-2017, che però il Congresso degli Stati Uniti non approverà prima di gennaio prossimo. 

Oltre ai pezzi vecchi, il rover sarà dotato anche di nuovi strumenti, ma ancora non è stato deciso quali: la Nasa prevede di istituire entro la prossima estate una commissione con lo scopo di valutare idee e proposte della comunità scientifica. Una delle possibilità menzionate da Grunsfield è che il nuovo robottino sia in grado non solo di raccogliere, analizzare e conservare campioni, ma anche riportarne qualcuno sulla TerraUn sogno che, se diventasse realtà, permetterebbe di realizzare esperimenti che attualmente è impossibile condurre.   

“Siamo pronti a far scorta di campioni”, ha detto Steve Squyres della Cornell University, leader del team responsabile di Spirit e Opportunity, gli altri due rover già presenti su Marte (insieme al primo in assoluto: Sojourner). Questa nuova missione, secondo la Nasa, è un passo fondamentale per vincere la sfida, lanciata dallo stesso presidente Barack Obama, di mandare un equipaggio umano sul pianeta (o per lo meno nella sua orbita) nel decennio del 2030

Non tutta la comunità scientifica ha però accolto con giubilo l’annuncio di ieri. La preoccupazione principale riguarda i costi. Curiosity, infatti, ha sforato di parecchio il budget previsto (arrivando a costare 2,5 miliardi di dollari) e la sua partenza è stata ritardata di due anni. Un certo allarme ha destato anche l’annuncio delle altre missioni previste dall’agenzia spaziale: Marte sembra l’unico obiettivo, da raggiungere sia attraverso missioni proprie sia attraverso collaborazioni internazionali. 

Tra i progetti menzionati da Grunfeld ci sono: il programma europeo ExoMars (che lo scorso febbraio la Nasa sembrava voler abbandonare) al quale l’agenzia prevede di fornire strumenti, esperimenti, supporto ingegneristico e logistico; due nuove sonde orbitanti intorno al pianeta; il lancio nel 2013 del Mars Atmosphere and Volatile Evolution (Mavenorbiter destinato a studiare l’atmosfera superiore del pianeta e, infine, la missione Interior Exploration using Seisming Investigation Geodey and Heat Transport (Insight) che al contrario intende studiare il cuore di Marte. 

Ci sono tuttavia anche altri pianeti e corpi celesti nel Sistema Solare che ancora devono essere esplorati, fanno notare alcuni scienziati, come quelli impegnati nello studio di Saturno o delle lune ghiacciate di Giove. “La Nasa sembra non prendere in considerazione nient’altro oltre a Marte” ha twittato dopo l’annuncio Sarah Horst dell’Università del Colorado, che studia l’atmosfera di Titano, la luna di Saturno. 

Via: Wired.it

Credits immagine: NASA/JPL-Caltech

Caterina Visco

Laureata in Scienze Biologiche, ha lavorato come web content editor per il portale medico Yahoo!Salute. Nel 2009, dopo uno stage a Internazionale, approda a Galileo, dove, oltre contribuire alla produzione dei contenuti, è community manager e coordinatrice della redazione. Scrive per diverse testate giornalistiche tra cui L'espresso, Wired, Le Scienze, Mente e Cervello, Nova - Sole 24 ore, Il Venerdì di Repubblica.

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    Urge una missione su Titano, la piu' grande Luna di Saturno, piu' grande del pianeta Mercurio e non molto piu' piccola di Marte.
    Mi chiedo da sempre come mai non sia stata annullata almeno una missione per Marte per prepararne invece una per Titano, dove c'è un atmosfera molto densa e ricca di molecole organiche, evidenti cambi stagionali, dove scorrono fiumi, laghi e mari di etano e metano liquidi e dove è presente un oceano subglaciale come per la luna Europa, ma che conterrebbe piu' acqua di quanta ce ne sia sull' intero pianeta Terra. Li si' che un Eventuale sonda ci farebbe Ammirare un vero pianeta completamente Alieno ed estremamente affascinante.

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