Ardi, the best of 2009

    Lo studio scientifico più importante dell’anno è quello che ha svelato al mondo Ardi, il fossile di Ardipithecus ramidus trovato in Etiopa e risalente a 4,4 milioni di anni fa. Nel consueto appuntamento di fine anno, Science riassume un anno di scoperte e ricerche, individuando quelle più significative, e sulla prima posizione non ci sono dubbi: vince Nonna Ardi (Nonna Ardi e gli altri bipedi) e gli undici studi che, dopo 15 anni di paziente lavoro, hanno descritto la sua anatomia, il suo habitat e le nuove ipotesi sull’evoluzione umana.

    Questo esemplare femmina di A. ramidus è salito sul trono della paleontologia umana, dal momento che si tratta del più antico scheletro quasi completo di ominide conosciuto, con uno scarto di più di un milione di anni rispetto a Lucy (una femmina di Australopitecus afarensis di 3,4 milioni di anni). Lo studio dei suoi caratteri sembra suggerire che tanto gli esseri umani quanto le altre scimmie antropomorfe hanno compiuto un lungo cammino evolutivo dal loro progenitore comune. Analisi complete permetteranno di capire meglio l’evoluzione dello scheletro degli ominidi, ma soprattutto Ardi avrà il ruolo di “Stele di Rosetta” che aiuterà i paleontologi a decifrare resti fossili molto più frammentati.

    Subito dietro all’Ardipithecus la rivista posiziona la scoperta, effettuata dal Fermi Gamma-Ray Telescope, di pulsar – stelle di neutroni magnetizzate e che ruotano molto velocemente – finora sconosciute (Fuochi d’artificio dallo spazio profondo, Raggi gamma dal cigno). I dati del telescopio della Nasa gettano nuova luce sulle emissioni a raggi gamma di questi corpi celesti. Il terzo gradino del podio Science lo assegna a uno studio che, invece di rivoluzionare le conoscenze sul passato, potrebbe rivelarsi importante per il futuro del genere umano: l’effetto anti-invecchiamento (per ora sperimentato solo sui topi riscontrando un indebolimento del sistema immunitario) della rapamicina, una sostanza trovata negli anni Settanta sull’isola di Pasqua, Rapa nui, da cui prende il nome.

    Medaglia di legno invece per le proprietà particolari del grafene (Grafene in real time) – sottilissimo foglio di atomi di carbonio con elevate proprietà conduttrici – e la loro applicazione nello sviluppo di nuovi e sofisticati strumenti elettronici. Al quinto posto fa il suo ingresso il mondo vegetale con l’identificazione dei recettori dell’acido abscissico, una sostanza che aiuta le piante a sopravvivere alla siccità.

    La Fisica torna nella sesta posizione, dove si trova il primo laser a raggi X realizzato dai fisici dello Slac National Laboratory di Menlo Park in California: uno strumento di 130 metri chiamato Linac Coherent Light Source (Lcls) capace di produrre un lampo di raggi X in due milionesimi di nanosecondo. Grazie alle sue caratteristiche, l’Lcls può fotografare una reazione chimica nel suo compiersi o alterare la struttura elettronica di alcuni materiali.

    Seguono i sorprendenti progressi effettuati nella terapia genica – per esempio quelli nel trattamento di malattie cerebrali, genetiche (Una speranza dalla terapia genica), o autoimmuni. Ottavo posto per la conferma sperimentale del comportamento da monopolo magnetico di alcuni materiali, finora solo teorizzata, ottenuta da un gruppo di fisici tedeschi dell‘Helmut-Zentrum di Berlino mentre lavoravano su un particolare materiale cristallino chiamato “spin ice”.

    Allo Spazio sono riservate le ultime due posizioni. Piazzamento numero nove per la scoperta dell’ottobre scorso, da parte della Nasa, della presenza di acqua sulla Luna (sotto forma di vapore e ghiaccio); mentre decima classificata è l’ultima missione di riparazione del Telescopio Spaziale Hubble, ormai prossimo al pensionamento (Ultimo tagliando per Hubble), che in cambio ci ha regalato le immagini più spettacolari che abbia mai catturato (Hubble torna a stupire).

    Questi, infine, i campi di ricerca che secondo l’occhio attento della rivista potrebbero portare i risultati più importanti nel prossimo anno: metabolismo delle cellule tumorali, Alpha Magnetic Spectomer, sequenziamento dell’esoma, cellule staminali pluripotenti per il trattamento dei disturbi neuropsichiatrici e missioni spaziali umane. Un piatto decisamente ricco.

    Riferimenti: Science

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