Australia, mille specie nuove

    Un gruppo di ricercatori australiani, guidato da Andy Austin, dell’Australian Center for Evolutionary Biology and Biodiversity dell’Università di Adelaide, ha scoperto un vero e proprio tesoro sotterraneo: 850 nuove specie di invertebrati che vivono nelle grotte e nelle microcaverne dei territori aridi e semi-aridi dell’isola. I risultati di questo studio esplorativo, durato quattro anni, sono stati presentati alla conferenza “Darwin 200: Evolution biodiversity 2009“, tenutasi (opportunamente) nella città di Darwin.

    Non è stato difficile, secondo quanto raccontato dai ricercatori, imbattersi in tante novità. “Non c’è bisogno di cercare nel profondo degli oceani per trovare nuove specie di animali”, ha scherzato Austin. “La nostra ricerca”, ha proseguito lo studioso, “ha rivelato intere comunità di invertebrati finora sconosciute e crediamo che siano appena un quinto delle nuove specie che dovrebbero esistere nel sottosuolo australiano”.

    Quella di Austin è solo l’ultima di una serie di esplorazioni che hanno portato ad aumentare notevolmente il numero di animali conosciuti. Oltre al sottosuolo, l’ambiente marino è stato finora tra i più generosi in fatto di sorprese. Lo ha dimostrato nel 2007 il progetto Andeep (Antartic benthic deep-sea biodiversity), il primo studio completo sulla vita marina antartica (Un tesoro negli abissi), nel corso del quale oltre 700 nuovi tipi di creature marine sono state ritrovate in luoghi ritenuti fino ad allora incompatibili con una simile esplosione di vita.

    Ma le scoperte non riguardano solo gli invertebrati. Sempre nel 2007, i ricercatori del Conservation International’s Rapid Assessment Program – durante un’esplorazione sugli altipiani di Lely e Nassau, nel Suriname orientale – hanno scoperto 24 nuove specie di animali, tra cui la rana Atelopus dai riflessi viola brillante, quattro diversi tipi di rane Eleutherodactylus, sei di pesci, dodici di scarabeo stercorario e una particolare formica (Foresta con sorprese). E’ di pochi mesi fa, poi, la notizia di un’incredibile varietà di specie animali sulle montagne della Cordigliera del Condor, nel Sud-est dell’Ecuador quasi al confine con il Perù (Le sorprese della Cordigliera). Il 2009 ci ha regalato anche l’iguana rosada (Un’iguana rosa alle Galapagos), che rappresenta la più antica testimonianza sulla divergenza delle specie di iguana terrestri, e un incredibile numero di specie di rane, di cui almeno 130 ancora ignote, identificate in Madagascar (Madagascar, l’isola delle rane)

    Grande eco ha avuto, inoltre, il ritrovamento casuale, da parte di Kristofer Helgen dello Smithsonian National Museum of Natural History, di ratti giganti e rane con le zanne in un vulcano della Papua Nuova Guinea, la cui storia ha fatto il giro del mondo a metà dello scorso settembre. Nel 2006 invece – sebbene se se ne sia avuta notizia solo nel 2008 – i ricercatori italiani del Museo Tridentino di scienze naturali di Trento hanno individuato nelle foreste della Tanzania il Rhynchocyon udzungwensis detto anche toporagno – elefante dalla testa grigia. (C’è un mammifero in più), membro di una specie appartenente a un gruppo di mammiferi insettivori ritenuti estinti, noti come Afrotheria.

    Purtroppo però per ogni nuova specie di animale scoperta ve ne sono altre che corrono il rischio di sparire per sempre. Secondo uno studio pubblicato circa un anno fa su Science, la sopravvivenza di un mammifero terrestre su quattro è a rischio, e negli oceani il numero sale a uno su tre. (La conta dei mammiferi).

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