La presenza attiva delle donne nella società e la loro partecipazione alla vita politica sono elementi fondamentali per il raggiungimento rapido di una condizione di equità e tranquillità che porti a una società prospera. È quanto si legge nel rapporto “Women and Nation-Building”, uno studio sul ruolo delle donne nella ricostruzione economico-sociale di un paese dopo un conflitto, condotto e pubblicato in questi giorni dalla no profit Rand Corporation (Research And Development Corporation).
I ricercatori hanno analizzato il ruolo giocato dalle donne nelle recenti attività di ricostruzione dell’Afghanistan. Una nazione che, dopo la caduta dei Talebani nel 2002, ha attuato una politica di promozione della figura pubblica della donna. Contrariamente a quanto sostenuto dalle agenzie di sviluppo e dai responsabili politici infatti, l’analisi ha dimostrato che il coinvolgimento delle donne ha portato a una ricostruzione più veloce, equa, democratica e stabile della società.
Le donne di questo paese, per ragioni religiose e culturali, sono sempre state relegate al solo ruolo di madri e mogli. Per incentivare la loro partecipazione alla politica nazionale e locale si sono attuati vari piani. Innanzitutto è stata data loro la possibilità di votare nelle proprie abitazioni private (il voto nei luoghi pubblici è permesso ai soli uomini) e, in seguito, quella di utilizzare l’open voting. Si è assistito così a un aumento costante negli anni del numero di donne che esercitano il voto (nel 2003, il 40 per cento dei votanti era costituito da donne, ma le iscritte alle votazioni erano il 75 per cento delle donne, contro il 68 per cento degli uomini). Di pari passo è aumentata la loro accettazione sociale e molte hanno anche cominciato a partecipare attivamente candidandosi.
Per le afghane, si legge nel rapporto, il concetto di sicurezza sociale si è dimostrato differente da quello convenzionalmente conosciuto. Per il 47 per cento infatti, questo consiste nel poter accedere ad alfabetizzazione e istruzione, per il 33 per cento nell’ampliamento dei diritti femminili e per il 32 per cento in una assistenza sanitaria più efficiente. Secondo gli studiosi, è proprio la diversa sensibilità e la diversa visione della società che si è rivelata importante nella ricostruzione del paese: la presenza pubblica delle donne è stata fondamentale per lavorare e stabilire i rapporti con le comunità locali, più efficace di un cambiamento repentino attuato da una classe politica esclusivamente maschile. (c.d.)