Categorie: Spazio

Dove nascono le stelle

Parla italiano il primo successo di Herschel, il telescopio ad infrarosso lanciato dall’ESA lo scorso 14 maggio:  una spettacolare visione dell’intero ciclo vitale della materia nella galassia, dalle nubi diffuse a quelle compatte via via fino alle fasi finali dell’evoluzione stellare.  L’immagine è stata acquista, e quindi elaborata, il 24 ottobre scorso nell’ambito di “Hi-GAL (Herschel infrared Galactic Plane Survey, unico programma a guida italiana tra i venti Key Project osservativi selezionati dall’ESA.

La riserva inaspettatamente ricca di polvere fredda (circa 260 gradi sotto lo zero) in stato di grande agitazione si trova in nella costellazione dell’Aquila: “Ci aspettavamo che la polvere fredda nella via lattea non fosse distribuita uniformemente, ma non ci aspettavamo di certo un tale labirinto di filamenti interconnessi di differenti dimensioni, massa e temperatura”, spiega Sergio Molinari, ricercatore dell’Istituto di Fisica dello Spazio Interplanetario e Principal investigator del progetto Hi-GAL.  Lungo i filamenti più freddi si notano catene di embrioni stellari nelle diverse fasi di gestazione. L’esperimento è appena all’inizio (l’area mostrata è grande solamente come sedici lune piene) ma fornisce già una solida prova che la nostra galassia forgia continuamente nuove generazioni di stelle.

Oscurata da una gran quantità di polveri, la formazione di stelle e pianeti è rilevabile invece nell’infrarosso. I dati raccolti Herschel,  il più grande telescopio spaziale mai lanciato (3,5 metri di diametro), sono stati elaborati  all’Istituto di Fisica dello Spazio Interplanetario (IFSI) dell’INAF, grazie dell’Agenzia Spaziale Italiana ha fornito al progetto. Il risultato sono  mappe di eccezionale qualità in 5 lunghezze d’onda infrarosse (sensibili alla polvere freddissima) che sono poi state combinate in un’unica immagine in falsi colori per dare l’impressione di cosa l’occhio vedrebbe se fosse sensibile alla luce infrarossa.

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