Dubbi sul cerotto del desiderio

Il Viagra al femminile perde colpi. Il farmaco che promettere di riaccendere il desiderio  nelle donne entrate forzatamente in menopausa a causa della rimozione di utero e ovaie, spesso affette da un calo della libido, è oggetto di un duro attacco da parte del Drug and Therapeutics Bulletin, pubblicazione mensile del gruppo British Medical Journal. Intrinsa, questo il nome del prodotto venduto in Inghilterra, Italia, Spagna, Germania e Francia, è un cerotto che rilascia testosterone, l’ormone dalla cui diminuzione dipenderebbe l’assenza di desiderio sessuale.

Il cerotto è indicato per donne affette da disturbo da desiderio sessuale ipoattivo HSDD, dal termine inglese Hypoactive Sexual Desire Disorder, sulla cui definizione però la comunità scientifica non è concorde. Può essere somministrato, inoltre, solo a donne in trattamento con la terapia ormonale sostitutiva. 

Le accuse lanciate dal Bollettino prendono spunto dai risultati ottenuti nei trial registrativi del farmaco: le pazienti arruolate non sono rappresentative della popolazione; in alcuni casi la diagnosi di Hsdd è stata fatta frettolosamente, sulla base di un questionario non accurato; la risposta del gruppo trattato con placebo è stata molto alta. Fattore che potrebbe indicare come i livelli ormonali potrebbero non essere la causa della perdita della libido.

Il tutto a fronte di risultati modesti e di un 75 per cento di casi di reazioni avverse, nella maggioranza dei casi reazioni cutanee nella zona in cui si attacca il cerotto, ma anche acne, perdita di capelli, irsutismo, aumento di peso, insonnia, emicrania. Infine, le sperimentazioni sono durate solo sei mesi, avverte il Bollettino, quindi gli effetti a lungo termine non sono stati ancora dimostrati.

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