Mitt Romney ha vinto. Almeno al primo confronto tv, almeno secondo gli analisti e i commenti a freddo che hanno seguito il duello televisivo in vista delle presidenziali Usa del prossimo 6 novembre. Il presidente in carica e candidato democratico, Barack Obama, sarebbe infatti apparso poco deciso e poco agguerrito. Poco convincente insomma. Questione di sguardi, gestualità e stile, a quanto pare. Ma non di semantica. Se infatti si analizza al dettaglio il contenuto dei discorsi dei due candidati, Obama si prende la sua (parziale) rivincita, per aver parlato con uno spirito più patriottico, meno personale e più attento. Ponderando la scelta dei termini e la costruzione delle frasi come un ricercato oratore.
È quanto emerge dall’analisi del linguaggio usato da Obama e Romney nel corso del loro discorso attraverso il software semantico Cogito, realizzata da Expert System. Se infatti l’attuale presidente ha parlato mediamente meno del rivale, lo ha fatto utilizzando costruzioni più complesse, con un linguaggio leggermente più elevato, ma comunque di uso comune. Romney dal canto suo è stato invece meno ricercato scegliendo frasi più semplici, con una sola proposizione (quell’andare dritto alla questione che forse ha contribuito a decretarlo vincitore del duello televisivo).
Analizzando poi il contenuto di termini e la loro ricorrenza durante il discorso, Obama appare come il candidato più in linea con lo spirito statunitense: ha citato diversi presidenti americani, poi ha parlato di Bin Laden e Al Qaida, mentre Romney invece ha parlato di Cina e Spagna. E se il repubblicano è sembrato più concreto (utilizzando, insieme a will, più volte il verbo can, lo stesso del motto che aveva decretato la vittoria di Obama alle scorse elezioni) il presidente in carica rimonta in fattività: do è il secondo verbo più usato da Obama, solo quinto dal rivale.
E quando i conti sono per gli aggettivi, allora il preferito da Romney è my (lo pronuncia 42 volte contro le 16 di Barack), quello del democratico invece è our; mentre per i sostantivi rispettivamente in cima alla lista ci sono people per il repubblicano e governor per Obama (come mostrato nelle tag cloud estrapolate sopra, la prima per Romney la seconda per il presidente). Analizzando invece le mappe concettuali (che visualizzano il legame semantico tra i vari termini in base alla loro vicinanza), per Romney tax è più vicino a pay e more (e non a caso ha dichiarato di non voler tagliare le tasse ai ricchi), per Obama invece i termini più legati a tax sono cut e lower.
Eppure, per il pubblico Romney è stato il vincitore. Forse, e qui la semantica non mente, perché ha usato un numero maggiore di termini positivi rispetto a Obama che si è mantenuto più neutrale (rispettivamente quinta e sesta foto nel set).
Riferimenti: Expert System
Credits immagine: Barack Obama/Flickr