Ecco la camera a un solo pixel

    Per ora è solo un prototipo, assomiglia a una vecchia macchina fotografica ed è grande quanto una valigetta ma, come afferma il suo inventore, Kevin Kelly, ingegnere elettronico alla Rice University di Houston, “questo non è che l’inizio”. Di cosa? Del progetto ambizioso di costruire una macchina fotografica a un solo pixel, che garantisca la stessa qualità di immagine dei moderni apparecchi digitali ma che, al contrario di questi, non richieda microprocessori costosi e batterie imponenti per catturare l’immagine. Il problema, spiega Kelly, è che la potenza delle odierne macchine è principalmente impiegata nel comprimere l’immagine catturata per poterla poi archiviare più agevolmente.

    Sebbene una fotografia digitale possa contenere molti milioni di pixel, per descrivere la maggior parte delle foto bastano anche molto meno informazioni perché molte di queste sono ridondanti. Si pensi, per esempio, a una foto di un muro bianco. È in questo caso che il prototipo di Kelly e Richard Baraniuk mostra un vantaggio. “Invece di catturare la luce proveniente da un oggetto attraverso una lente e indirizzarla verso un array di pixel noi lo riflettiamo verso un array di specchi”, spiega Kelly.

    Questo meccanismo digitale, che si muove in maniera casuale in rapida successione mano a mano che la luce passa attraverso esso, è formato da milioni di piccolissimi specchi ognuno della grandezza di un batterio. “Da quell’array di specchi reindirizziamo la luce attraverso una seconda lente a un singolo fotorilevatore, un singolo pixel”, dice ancora il ricercatore. Un algoritmo complesso elabora a questo punto i segnali e li mette insieme a formare un’immagine di alta qualità proiettata poi su un computer. Se il meccanismo arriverà sul mercato i ricercatori della Rice University sono convinti che renderà le macchine fotografiche digitali molto più efficienti e aumenterà il tempo di vita della batterie, che non dovranno più essere utilizzate per la compressione dell’immagine. (t.m.)

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