Categorie: Spazio

Ecco la prima roccia perforata da Curiosity

Una manciata di polvere verdastra: si presenta così il primo campione di roccia frantumanta ottenuta dal trapano montato su Curiosity, il rover che da agosto si trova su Marte. Si tratta della prima volta in assoluto, scrivono dalla Nasa rilasciando le immagini dell’impresa, che si riesce ad ottenere un campione di roccia prelevato dall’interno di un altro pianeta.

Una tappa importante quindi da ricordare nel calendario delle attività marziane del rover, come spiega Scott McCloskey del Jpl, ingegnere che ha curato il sistema di perforazione di Curiosity: “Avere la conferma finale del successo delle attività di perforazione è incredibilmente gratificante. Per il team che cura i campionamenti quanto ottenuto è entusiasmante quanto le sensazioni provate dal gruppo dell’atterraggio del rover subito dopo che Curiosity ha messo piede con successo su Marte“. 

Dopo le attività di perforazione, la roccia è stata trasferita in una sorta di cassettino e quindi fotografata dalla Mast Camera. Il successo nel campionamento rappresenta però solo un primo passo: la polvere verrà ora setacciata e trasferita agli strumenti del CheMin (Chemistry and Mineralogy) e del Sam (Sample Analysis at Mars) per le analisi chimiche e mineralogiche. Infatti la roccia polverizzata, che proviene da un sito piano, a grana fine, è stata selezionata dal team di Curiosity perché si ritiene che possa celare informazioni su un passato umido di Marte

Riferimenti: Nasa

Credits immagine: NASA/JPL-Caltech/MSSS

Anna Lisa Bonfranceschi

Giornalista scientifica, a Galileo Giornale di Scienza dal 2010. È laureata in Biologia Molecolare e Cellulare e oggi collabora principalmente con Wired e La Repubblica.

Articoli recenti

Sesso e genere: le differenze sono anche nel cervello

Conoscere le differenze è importante per sviluppare trattamenti farmacologici per uomini e donne con dosaggi…

4 giorni fa

Mip-C: cosa sappiamo sulla nuova malattia legata al coronavirus

A scoprirla è stato un team di ricerca internazionale, secondo cui la nuova sindrome può…

5 giorni fa

La plastica che si autodegrada grazie alle spore batteriche

Per crearla, i ricercatori dell'Università della California di San Diego hanno utilizzato spore batteriche di…

6 giorni fa

I misteriosi dodecaedri romani che nessuno sa a cosa servissero

I piccoli oggetti di bronzo continuano a spuntare nei siti archeologici di mezza Europa. L’ultimo…

7 giorni fa

Quel movimento che ci rende umani

Allontanarsi e avvicinarsi, protendersi e ritrarsi, sono aspetti primordiali della relazione tra sé e altro…

1 settimana fa

“Così insegniamo agli studenti il benessere mentale”

Coltivare il benessere psicologico per una delle categorie più stressate d’Italia, gli universitari: il programma…

2 settimane fa

Questo sito o gli strumenti di terze parti in esso integrati trattano dati personali (es. dati di navigazione o indirizzi IP) e fanno uso di cookie o altri identificatori necessari per il funzionamento e per il raggiungimento delle finalità descritte nella cookie policy.

Leggi di più