Finalmente lo sappiamo con certezza: l’ira funesta del Pelìde Achille si scatenò 2779 anni fa. O, più precisamente, risale a quell’epoca la cronaca delle gesta dell’eroe, raccontate nel celebre capolavoro omerico dell’Iliade. Gli storici e gli archeologi, più o meno, lo sapevano già, ma mancava ancora la conferma da parte della cosiddetta scienza dura. Che è arrivata: un’équipe di esperti della School of Biological Sciences di Reading, coordinata da Mark Pagel, ha utilizzato modelli statistici di evoluzione del linguaggio per datare il poema di Omero, collocandone la stesura al 762 avanti Cristo, in linea con la data stimata dai classicisti. La scoperta è stata pubblicata sulla rivista BioEssays.
Gli scienziati hanno analizzato le differenze in un insieme comune di parole del greco omerico, greco moderno e ittita (un idioma appartenente al ceppo delle lingue indoeuropee parlato tra il 1200 e il 1700 avanti Cristo) e hanno valutato la distanza temporale che separa i tre idiomi. I parametri utilizzati dai ricercatori sono stati la percentuale di lemmi condivisi e la velocità di variazione delle parole. È lo stesso Pagel a raccontarlo: “La nostra analisi dell’Iliade non tiene in considerazione i dati storici, archeologici o culturali, ma si basa soltranto su un’analisi statistica delle parole comuni a tre lingue e della velocità di ‘sostituzione lessicale‘ delle lingue indoeuropee”. Secondo i calcoli degli scienziati, la scrittura dell’opera si può collocare con una certezza del 95 per cento nel periodo tra il 376 e il 1157 avanti Cristo. L’anno più “probabile” è, appunto, il 762.
“Le nostre stime sono coerenti con quelle dei classicisti e degli storici”, continua soddisfatto Pagel. “L’esito della nostra ricerca dimostra l’importanza dello studio dell’evoluzione delle lingue per dipanare questioni relative alla storia, all’archeologia e all’antropologia. Un po’ la stessa cosa che si fa con i geni“.
Riferimenti: BioEssays doi:10.1002/bies.201200165
Credits immagine: Bibi Saint-Pol/Wikimedia Commons
Lo studio, che suppongo sia una cosa seria, indica – per la scrittura dell’Iliade – un range di 800 anni, con una probabilità del 95% che la data effettiva cada effettivamente in questo intervallo.
Come si fa quindi a sparare addirittura un anno preciso?
Solo perché una curva Gaussiana ha il picco di probabilità in quell’anno, magari on una probabilità dello 0,5%, o meno?
Va bene le esigenze di divulgazione, ma così siamo all’assurdo.
“Secondo i calcoli degli scienziati, la scrittura dell’opera si può collocare con una certezza del 95 per cento nel periodo tra il 376 e il 1157 avanti Cristo. L’anno più “probabile” è, appunto, il 762.”
Dire che è una stima un po’ larga è un eufemismo….
sostanzialmente, è come se uno dicesse che il prossimo 30 marzo ci sarà una temperatura di 15 gradi, solo perché c’è una elevata probabilità di avere una temperatura tra 0 e 30 gradi! Se volete conoscere la vera storia http://www.tanogabo.it/mitologia/greca/grande_inganno.htm