La musica ad alto volume esaspera gli effetti dell’ecstasy sul cervello. La notizia viene dai ricercatori dell’Istituto di Scienze Neurologiche di Catanzaro, che hanno simulato in laboratorio una vera e propria discoteca per ratti. La ricerca delle connessioni tra droghe e fattori esterni, quali rumore, affollamento e calore, impegna da tempo gli scienziati. I neurologi italiani, guidati da Michelangelo Iannone, hanno così deciso di provare su 20 ratti gli effetti della 3,4-metilenediossimetamfetamina, meglio conosciuta come ecstasy, in associazione alla musica ad alto volume. I ratti sono stati suddivisi in tra gruppi ed è stato somministrato loro rispettivamente un alto dosaggio di droga, una basso dosaggio e un placebo. Ognuno dei gruppi è stato a sua volta suddiviso in due: una metà è stata chiusa in una gabbia insonorizzata, l’altra metà esposta a 95 decibel di musica, pari al massimo consentito per legge. I ricercatori hanno monitorato per diversi giorni l’attività cerebrale dei ratti con l’elettrocorticografo (ECoG). Il risultato eclatante è che l’ecstasy associata a musica ad alto volume abbassa l’attività del cervello con effetti prolungati fino a cinque volte. Infatti, i ratti sottoposti a dosaggio alto della droga da discoteca e musica impiegano cinque giorni per ripristinare la normale attività cerebrale, contro le 24 ore di quelli non esposti ai 95 decibel. I ratti drogati a basso dosaggio tornano in condizioni normali dopo un giorno anche se assordati dalla techno-music, mentre i controlli non registrano nessun calo di attività cerebrale. La ricerca conferma l’importanza dei fattori ambientali sull’assunzione pesante di stupefacenti, che spesso, come per l’ecstasy, vengono assunti contemporaneamente ad altre sostanze e in ambienti decisamente rumorosi. (a.p.)
Secondo gli autori di un recente studio potrebbe contenere informazioni sul sesso e sul concepimento,…
Dopo il segnale incomprensibile, gli scienziati hanno riparato il danno a uno dei computer di…
L’Aifa ha approvato l’estensione della rimborsabilità del trattamento, che era già stato approvato per l'atrofia…
Resistono alle radiazioni potenziando la loro capacità di riparare i danni al dna. Piccolo aggiornamento…
Mai così tanti casi di leptospirosi in un anno dal 2001: a contribuire all’aumento delle…
Potrebbe essere usato in diverse applicazioni come catalizzatore per la conversione dell'anidride carbonica e la…
Questo sito o gli strumenti di terze parti in esso integrati trattano dati personali (es. dati di navigazione o indirizzi IP) e fanno uso di cookie o altri identificatori necessari per il funzionamento e per il raggiungimento delle finalità descritte nella cookie policy.
Leggi di più