Epatite B, dalle scimmie all’uomo?

Potrebbero essere state le scimmie a trasmettere l’epatite B agli esseri umani. Questa nuova tesi è “dovuta” a tre scimpanzé catturati nel Camerun. Trasferiti in Inghilterra e sottoposti al test per l’epatite B, i tre sono risultati positivi. Non solo: il loro virus è risultato simile a quello già isolato in un quarto scimpanzé che si trova da tempo nello zoo di Londra. Secondo gli scienziati inglesi, la scoperta potrebbe ribaltare la teoria finora dominante e cioè che il virus Hbv si fosse diffuso in Europa quattrocento anni fa grazie a contatti tra gli abitanti del Vecchio Continente con quelli delle Americhe. E che avesse fatto la sua prima comparsa tra gli esseri umani centomila anni fa. Ma gli scimpanzé africani, che non hanno mai avuto contatto con gli esseri umani, ora suggeriscono un altro percorso. L’epatite B, che colpisce oggi il cinque per cento della popolazione mondiale, sarebbe molto più “vecchia” di quanto si sia ritenuto fino ad oggi. Dai dieci ai trentacinque milioni di anni fa diversi ceppi del virus avrebbero cominciato ad evolversi nelle famiglie dei primati. Come siano poi arrivati agli uomini rimane però ancora un mistero. (m.mi.)

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