Che forma ha un uovo di uccello? Un connubio perfetto tra efficienza funzionale e semplicità, ma descriverla dal punto di vista matematico non è affatto semplice o scontato. Non è una sfera, né un cono e neanche un ellissoide. Da tempo i matematici cercano un’equazione universale, cioè adatta a qualsiasi uovo, e forse oggi l’hanno finalmente trovata. Il lavoro è descritto sulla rivista Annals of the New York Academy of Sciences.
Quando qualcosa è troppo familiare, come un uovo, rischia di essere considerata banale. Ma basta fermarsi un attimo a osservarne uno per rendersi conto di quanto in realtà sia perfetto nella sua semplicità e quanto ancora possiamo imparare dalla natura. Un uovo, in relazione alla specie di appartenenza, è abbastanza grande da ospitare lo sviluppo di un organismo completo e allo stesso tempo abbastanza piccolo da favorire la sua fuoriuscita dal corpo, non rotola via troppo facilmente o troppo lontano una volta deposto e, pur essendo fragile, è abbastanza robusto da reggere il peso della cova.
Come spiegano i ricercatori dell’università del Kent nell’articolo pubblicato su Annals of the New York Academy of Sciences, “l’analisi di tutte le forme dell’uovo può essere fatta usando quattro forme geometriche: sfera, ellissoide, ovoide e piriforme. Le prime tre hanno una definizione matematica chiara, ciascuna derivata dall’espressione della precedente, ma una formula per il profilo piriforme deve ancora essere derivata”.
Così gli esperti hanno sviluppato un modello matematico basato sulla forma ovoide ma con una funzione aggiuntiva in grado di descrivere la geometria di qualsiasi uovo. La nuova formula si basa su quattro parametri: lunghezza dell’uovo, larghezza massima, spostamento dell’asse verticale e diametro a un quarto della lunghezza dell’uovo.
Per gli autori questo risultato è significativo perché rappresenta un passo avanti “non solo nella comprensione della forma delle uova ma anche del come e del perché si sono evolute, rendendo così teoricamente possibili applicazioni biologiche e tecnologiche su larga scala”.
La formula potrebbe apportare migliorie nelle tecnologie per l’incubazione, la lavorazione e lo smistamento delle uova. Al di fuori dell’industria alimentare, anche l’ingegneria e l’architettura guardano alle uova come a un modello, una forma in grado di sopportare grandi carichi con minimo consumo di materiali: la nuova formula potrebbe contribuire allo sviluppo di sistemi e infrastrutture all’avanguardia.
via Wired.it
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