La presenza di un’area del cervello non ancora completamente sviluppata potrebbe spiegare perché durante l’adolescenza siamo più portati degli adulti a correre rischi inutili, per esempio al volante. È quanto suggerisce uno studio statunitense pubblicato su Journal of American Neuroscience, e coordinato da James Bjork. Monitorando l’attività cerebrale di 12 adolescenti e 12 adulti durante un gioco d’azzardo appositamente ideato, i ricercatori hanno scoperto che in situazioni di alto rischio i giovani avevano un livello di attivazione minore in una parte del cervello coinvolta nel calcolo di rischi e benefici. “Sembra che l’area cerebrale da cui dipende la motivazione sia meno sviluppata negli adolescenti, e questo spiegherebbe il bisogno di stimoli più estremi per raggiungere lo stesso livello di attività cerebrale degli adulti” ha dichiarato Bjork. “La differenza potrebbe essere più accentuata quando la ricompensa non è immediata, il che spiegherebbe la difficoltà degli adolescenti nel perseguire obbiettivi a lungo termine. Il prossimo passo sarà quindi studiare le reazioni e ricompense ritardate”. (fe.n.)
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