Eseguito per la prima volta al mondo il trapianto di un intero occhio

Credit: Russ Geltman-NYU Langone Health

È originario dell’Arkansas (Stati Uniti) il primo paziente al mondo ad aver ricevuto il trapianto dell’intero occhio a seguito di un grave incidente durante il quale è entrato in contatto con un cavo elettrico ad alto voltaggio. L’intervento è stato eseguito a maggio di quest’anno e al momento non è chiaro se il paziente potrà riacquistare la vista. Certamente, dicono i chirurghi, i risultati del trapianto hanno già superato le aspettative.


Un paziente torna a vedere con il primo autotrapianto dell’intera superficie oculare


La straordinaria impresa

L’intervento è durato 21 ore e ha coinvolto un team di oltre 140 professionisti, guidati da Eduardo Rodriguez, direttore del dipartimento di chirurgia plastica Hansjörg Wyss del Nyu Langone. Il paziente aveva già ricevuto diversi interventi a seguito dell’incidente, uno dei quali aveva portato alla rimozione dell’occhio sinistro a causa dei forti dolori accusati. E proprio in previsione di un possibile futuro trapianto, il nervo ottico era stato reciso il più possibile in prossimità del bulbo oculare, in modo da conservarne la maggiore porzione possibile.

Rodriguez e colleghi hanno poi pensato di combinare il trapianto dell’occhio con un trapianto di cellule staminali adulte dello stesso donatore, nella speranza di facilitare la rigenerazione dei tessuti eventualmente danneggiati: “Questo è il primo tentativo di iniettare cellule staminali adulte in un nervo ottico umano durante un trapianto, nella speranza di favorire la rigenerazione del nervo”, spiega Samer Al-Homsi, direttore esecutivo del Transplantation and Cellular Therapy Center e docente presso il dipartimento di medicina del Nyu Langone. “Abbiamo scelto – prosegue – di utilizzare cellule staminali CD34-positive, che hanno mostrato di avere il potenziale per rimpiazzare le cellule danneggiate e proprietà neuroprotettive”. Le cellule staminali sono state iniettate durante l’intervento nel punto di connessione con il nervo ottico del paziente. La procedura si è dimostrata sicura ed efficace, spiega ancora Al-Homsi, ma sarà necessario attendere ancora per capire se possa essere effettivamente utile per permettere al paziente di riacquistare la vista.

I progressi che abbiamo riscontrato nell’occhio sono eccezionali, specialmente considerando che a cinque mesi dall’intervento abbiamo una cornea in buona salute e una retina che mostra un ottimo afflusso di sangue. Questo supera di gran lunga le aspettative iniziali”, conclude Bruce Gelb, chirurgo esperto in trapianti presso il Nyu Langone Transplant Institute: “Continueremo a monitorare, e sono entusiasta di vedere cos’altro potremo imparare nel tempo”.

Via Wired.it

Crediti immagine: Russ Geltman-NYU Langone Health