Secondo la genetica gli Etruschi arrivarono dal Medioriente. Lo afferma un gruppo di ricercatori dell’Università di Pavia, guidato da Antonio Torroni, sulla rivista The American Journal of Human Genetics. Il team di genetisti è partito dall’analisi del Dna mitocondriale degli abitanti odierni della Toscana per confrontarlo con quello di altri popoli. I dati studiati hanno evidenziato un legame abbastanza diretto fra il patrimonio genetico degli attuali toscani e quello di alcune popolazioni mediorientali.
L’impiego del genoma mitocondriale garantisce, in virtù della trasmissibilità unicamente materna, una minore degenerazione della discendenza genetica degli antichi Etruschi da parte dei conquistatori romani. Sulla base di questa ipotesi, gli scienziati hanno analizzato il Dna mitocondriale di più di 300 persone non imparentate provenienti dalle tre località toscane di Murlo, Volterra e della Valle del Casentino. Il loro patrimonio genetico è stato quindi confrontato con quello di 55 popolazioni dell’Eurasia occidentale, Italia compresa. Dai risultati si evidenzia così una stretta parentela (con picchi del 17 per cento a Murlo) con il Dna mitocondriale di abitanti del Medio Oriente.
Questa conclusione porta a ipotizzare che il popolo etrusco sia giunto sui lidi della Toscana in epoca piuttosto recente, provenendo da una o più regioni mediorientali. Sarebbe così confermata l’antica convinzione di Erodoto, lo storico greco che riteneva gli Etruschi un popolo originario della Lidia, in Asia Minore, giunto in Italia prima del IX secolo a.C. (m.cap.)
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