Fame nel mondo, nessun progresso

La fame continua a uccidere milioni di persone ogni anno. È l’amara conclusione del rapporto annuale della Fao (Food and Agricolture Organization) su “La situazione dell’insicurezza alimentare nel mondo 2002”, presentato oggi a Roma. Nel mondo ci sono 840 milioni di persone denutrite, la maggior parte delle quali concentrate nei paesi in via di sviluppo. I progressi per la riduzione della fame sono fermi: l’obiettivo del Vertice Mondiale dell’Alimentazione del 1996 di dimezzare in venti anni il numero degli affamati risulta piuttosto lontano. Tra le ragioni di una fame così diffusa la povertà, i conflitti armati, gli sconvolgimenti politici, economici e sociali. Il rapporto sottolinea che la crescita del settore agricolo è essenziale per la riduzione della fame e della povertà. I paesi più “affamati”, infatti, sono in fondo alle classifiche negli investimenti per l’agricoltura. Una maggior produzione agricola, poi, comporta una migliore gestione delle risorse idriche. E proprio su questo punto si concentrerà la Giornata Mondiale dell’Alimentazione in programma domani in oltre 150 paesi che prevede numerose iniziative per chiarire all’opinione pubblica l’importanza dell’acqua come fonte di sicurezza alimentare. (s.l.)

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