HANNO DOVUTO attendere a lungo, ma oggi i malati di sclerosi laterale amiotrofica possono contare su un farmaco in più, l’edaravone. Non si tratta certo di guarire, ma di rallentare un po’ la degenerazione motoria causata dalla malattia. Un traguardo che in una patologia devastante come la Sla, che condanna chi ne soffre alla progressiva ma inesorabile paralisi, è straordinario. Ancora di più se si pensa che nonostante la malattia sia stata descritta per la prima volta quasi 150 anni anni fa, prima dell’avvento dell’edaravone esisteva un solo altro farmaco, il riluzolo che aumenta la sopravvivenza solo di pochi mesi. Se oggi alcuni dei malati italiani possono accedere a questo farmaco è merito anche dell’Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica (Aisla), che dal 2015 si è battuta perché l’edaravone venisse approvato anche in Italia.
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