Farmaverde, alternativa possibile

Un banale esame del sangue a Bogotà costa l’equivalente di 15 Euro, e anche chi ne ha bisogno con assoluta urgenza deve prima passare alla cassa e ripresentarsi dal medico con la ricevuta di pagamento. È quanto accade quotidianamente negli ospedali pubblici della Colombia, un paese dove tredici milioni di persone vivono al di sotto della linea di povertà e non hanno accesso neanche all’inefficiente medicina di Stato. Proprio quei colombiani che, per le precarie condizioni di vita, maggiormente si ammalano, spesso non possono permettersi neanche i farmaci che potrebbero evitare un peggioramento della loro salute. Per risolvere in parte questo paradosso, tre anni fa è nata nella località bogotana di Usme la cooperativa Farmaverde, un’associazione di 13 contadini guidati da Yann Oliver Hay, biochimico francese specializzato in etnofarmacologia. Il gruppo coltiva piante medicinali per produrre farmaci naturali di alta qualità, da commercializzare a basso costo tra i poveri di Bogotà. Dopo un serio studio delle condizioni socio-economiche della popolazione della capitale, infatti, i membri di Farmaverde hanno concluso che è necessario recuperare la medicina naturale per far fronte alle iniquità del sistema sanitario nazionale che lascia senza copertura i più bisognosi. Oltre alle inefficenze nella risposta istituzionale ai problemi di salute della popolazione, il modello sanitario colombiano si limita a curare gli effetti della malattia e non a prevenirla, provocando una sempre maggiore dipendenza del paziente dai farmaci sintetici dei quali spesso si abusa. Anche l’assistenza ospedaliera d’altronde è scarsa, e spesso concentrata nei settori dove la popolazione ha maggiore potere d’acquisto. La produzione di fitomedicinali potrebbe quindi ridurre la spesa ospedaliera, cosa sempre più necessaria in vista della firma del Tratado de Libre Comercio (Tlc) che la Colombia sta negoziando con gli Stati Uniti, interessati a proteggere gli interessi delle case farmaceutiche nordamericane che vogliono lanciarsi sul mercato del paese latino con prezzi meno accessibili rispetto ai farmaci nazionali. L’Ufficio sanitario di Bogotà ha incaricato Farmaverde di progettare una campagna per la promozione dell’uso di piante medicinali e prodotti derivati. Per ora Farmaverde vende piante e semi, e i suoi membri tengono conferenze e dimostrazioni pratiche in diverse istituzioni sanitarie e quartieri poveri di Bogotà. Il tutto per stimolare la popolazione con scarse possibilità economiche a non abbandonare la coltivazione e il consumo di piante che possono non solo curare molte malattie, ma anche prevenirle. Per far parte di Farmaverde, ogni contadino deve offrire alla cooperativa 100 giornate di lavoro gratuito. Si cerca, quindi, di unire il tema della salute a quello dell’organizzazione comunitaria. Il tutto nel più completo rispetto dell’ambiente, con l’uso di agricoltura organica e biologica. Tra le piante coltivate ci sono: il finocchio usato contro gli spasmi intestinali, il meteorismo e il catarro; i semi di lino impiegati contro la stipsi, la gastrite e la cistite; la malva usata in caso di stomatiti, vaginiti, bronchiti e tosse; la camomilla per combattere la colite, l’ulcera e il nervosismo; la menta per i dolori addominali, l’inappetenza e l’emicrania; l’ortica impiegata contro le dermatiti, la diarrea e il diabete; il rosmarino usato come cicatrizzante e la savila impiegata per le infiammazioni della pelle e le scottature. Si coltiva anche la quinua, alimento base nella dieta di molte comunità indigene sudamericane. Il primo obiettivo è di avere per il 2007 l’infrastruttura necessaria per realizzare la coltivazione e la trasformazione delle piante in fitomedicinali; sviluppare un programma di attenzione sanitaria che impieghi fitofarmaci nelle zone più povere della capitale; educare i medici all’uso della medicina naturale; promuovere tecniche agricole ecologiche che rispettino l’ambiente e realizzare un inventario delle piante più usate dalla comunità. Per fare tutto ciò e contribuire alla costruzione di un paese più democratico e giusto, Farmaverde ha bisogno d’aiuto internazionale. Per maggiori informazioni, si può scrivere a farmaverde@yahoo.fr.

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