Fegato artificiale: primi test clinici

Negli Stati Uniti sta per iniziare la sperimentazione sull’uomo di un fegato artificiale messo a punto da un gruppo di ricerca della Minnesota University. La Food and Drug Administration aveva già dato la sua approvazione e ora una società si è offerta di finanziare i test clinici. L’organo artificiale utilizza cellule epatiche di suino sospese in un gel contenuto in una sorta di cartuccia nella quale si trovano anche delle fibre. Queste filtrano le cellule ematiche del paziente lasciando passare solo le tossine: saranno poi le cellule epatiche a distruggerle. In questo modo, sostengono i ricercatori, il sangue non viene mai a contatto diretto con le cellule che, essendo di provenienza animale, potrebbero essere portatrici di virus patogeni. “La nostra invenzione potrà far sopravvivere per qualche giorno i pazienti che sono in attesa di un nuovo fegato o che devono curare il proprio”, ha dichiarato Wei-Shou-Hu, un ingegnere chimico che ha collaborato al progetto. Oltre a quella del Minnesota, che potrebbe concludere la prima fase entro un anno, nel mondo sono in corso almeno altre tre sperimentazioni finalizzate alla commercializzazione di fegati artificiali.

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