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Dinosauri teropodi: il piccolo Ciro correva grazie a un fegato turbo

I dinosauri teropodi non erano animali a “sangue freddo”, come i rettili attuali, e nemmeno a “sangue caldo”, come i mammiferi e gli uccelli. Avevano però un sistema metabolico che combinava i vantaggi di entrambi: consumi ridotti al minimo in stato di quiete, grande disponibilità energetica per l’attività intensa e prolungata. E questo grazie a una sorta di fegato “turbo” che, all’occorrenza, incrementava la ventilazione dei polmoni. La scoperta, riportata da Science, è di un equipe italo-americana che ha analizzato il fossile di Ciro, il baby-dinosauro rinvenuto nel beneventano qualche anno fa da una paleontologo dilettante.

Grandi scoperte dal piccolo Ciro

Nel marzo scorso, la presentazione del piccolo Scipionyx samniticus sulle pagine della prestigiosa rivista Nature aveva sollevato grandi aspettative tra gli studiosi: caso unico al mondo, nel dinosauro erano visibili gli organi interni, e ciò avrebbe finalmente permesso di capire qualcosa di più della fisiologia di questi antichi animali.

All’epoca, due ricercatori americani, Terry Jones e Nicholas Geist dell’Oregon State University, avevano già avanzato l’ipotesi che nei teropodi, in particolare nel Sinosauropteryx (un teropode scoperto in Cina), funzionasse una “pompa epatica” collegata a un sistema di ventilazione polmonare simile a quella del coccodrillo moderno. Ciò avrebbe permesso a questi dinosauri di aumentare la ventilazione polmonare per avere l’energia necessaria a un’attività prolungata come, per esempio, l’inseguimento di una preda. La teoria era stata accolta con scetticismo tra gli studiosi. Ma la scoperta dell’esemplare immaturo di Scipionix – con gran parte dei tessuti molli, trachea, fegato, intestino e fibre muscolari ben visibili – ha offerto ai due paleofisiologi le prove che cercavano.

Osservato alla luce di una lampada fluorescente a raggi Uv, in grado di evidenziare i residui organici, il corpo del piccolo celurosauro è apparso internamente diviso in due sezioni: una regione anteriore, con il cuore e i polmoni, ed una posteriore con il fegato e l’intestino. Inoltre, tra il fegato, particolarmente sviluppato ed esteso per tutta la profondità del torace, e le ossa pelviche sono emerse tracce di una muscolatura diaframmatica.

Dinosauri teropodi con il fegato turbo

“Si potrebbe paragonare la pompa epatica al compressore “turbo” delle macchine moderne”, spiega a Galileo Cristiano Dal Sasso, paleontologo del Museo Civico di Storia naturale di Milano e coautore dello studio pubblicato su Science:  “Questo dispositivo entra in funzione se si accelera bruscamente o se si supera una certa velocità e il motore richiede una maggiore quantità d’aria”. Qualcosa di analogo doveva avvenire nei dinosauri quando uno sforzo fisico aumentava il bisogno di ossigeno. “In questo caso entravano in azione i muscoli diaframmatici addominali che agivano come un pistone sul fegato, muovendolo ritmicamente avanti e indietro per riempire e svuotare rapidamente i polmoni”, precisa lo studioso. Grazie a questo sistema, i teropodi, sebbene fossero degli animali endotermici, cioè a sangue freddo, avrebbero potuto raggiungere dei tassi metabolici analoghi, se non addirittura superiori a quelli dei mammiferi attuali. A differenza di questi e degli uccelli, però, non avrebbero avuto bisogno di consumare energia per mantenere costante la loro temperatura corporea.

Una strategia vincente, dunque, quella dei terapodi, che combinava il meglio dei due sistemi fisiologici, a sangue caldo e a sangue freddo. Cosa ha potuto quindi determinare la loro scomparsa dalla faccia della Terra? “Per varie ragioni – risponde Jones – questo tipo di fisiologia funziona bene con il tipo di clima caldo e stabile, come in effetti era quello della maggior parte del pianeta all’epoca dei dinosauri. Ma con il raffreddamento del clima o il delinearsi delle oscillazioni stagionali delle temperature, quello che una volta era un vantaggio, si trasformò per i dinosauri in un drammatico handicap”.

Riferimenti: Pulmonary Function and Metabolic Physiology of Theropod Dinosaurs

Marina Bidetti

Giornalista e cofondatrice di Galileo servizi editoriali

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