Fotogrammi di luce

Dalla sonda spaziale Hubble arrivano le prime immagini dettagliate e ad alta definizione di 17P/Holmes, la cometa che il 23 ottobre scorso ha strabiliato astronomi e astrofili aumentando la propria luminosità di circa un milione di volte in un solo giorno.

Un fenomeno molto raro da osservare: la magnitudo di Holmes, ovvero la misura inversa in scala logaritmica della luminosità, è infatti passata da un valore 17 a 7 in 24 ore, per poi raggiungere il valore di 2,5 in pochissimi giorni. Singolare soprattutto se si pensa che la cometa si stava allontanando dal Sole, mentre l’aumento della luminosità spesso dipende dalla evaporazione del ghiaccio (di cui sono composti prevalentemente questi corpi celesti)  quando passano vicino alla nostra stella.

La Wide Field Planetary Camera 2 (Wfpc2) montata sulla sonda ha fornito le migliori immagini dello strano fenomeno ad oggi disponibili. Il 29 ottobre la camera ha messo in evidenza tre “speroni di polvere” espulsi dal nucleo, il 31 ottobre ha ripreso un’ esplosione nella parte occidentale del corpo, mentre i dettagli del cuore sono stati catturati il 4 novembre (qui le imagini). I fotogrammi sono analizzati dai ricercatori dell’Agenzia spaziali americana (Nasa), che per ora hanno rilevato una distribuzione prevalentemente verticale della polvere intorno al nucleo. “Molto di ciò che osserviamo nelle immagini è la luce del Sole riflessa da particelle microscopiche”, ha spiegato Hal Weaver del laboratorio di fisica applicata della Johns Hopkins University del Meryland (Usa) che sta conducendo lo studio, “ma dalle ultime foto scattate, cominciamo a scorgere il nucleo”.

La cometa Holmes, dal nome dall’astronomo che l’ha scoperta più di cento anni fa, nel 1892, compie un rivoluzione completa intorno al Sole in sei anni, passando tra le orbite di Marte e Giove. Le prime immagini riprese da Hubble risalgono al giugno del 1999: la cometa appariva allora priva di polvere  e gli astronomi avevano calcolato un diametro di circa 3,4 chilometri. Dalle nuove immagini gli scienziati sperano ora di riuscire a capire quanto della sua materia (prevalentemente composta da roccia e ghiaccio) sia andata distrutta da allora. (s.m.)

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