Ghb “droga dello stupro”? I dati raccontano un’altra storia

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    Da quando è scoppiato il caso di Luca Morisi, il digital philosopher al servizio della Lega e di Matteo Salvini indagato per cessione e detenzione di sostanze stupefacenti, il GHB è balzato alla ribalta delle cronache con l’appellativo di droga dello stupro. Ma davvero il GHB è associato alle violenze sessuali più di altre sostanze psicoattive?

    Il GHB o acido gamma-idrossibutirrico è una sostanza studiata da oltre quarant’anni e usata in clinica come anestetico e per la cura di disturbi del sonno come la narcolessia e per la cataplessia; ma anche per il trattamento dell’alcolismo. Il GHB ha inoltre una natura endogena, cioè è presente nell’organismo come mediatore chimico prodotto e usato dalle cellule cerebrali nei processi di trasmissione nervosa.

    Droghe e violenze sessuali

    Esistono numerosi lavori nella letteratura scientifica che indagano il rapporto tra abusi sessuali e consumo di droghe (in fondo a questa pagina ne riporto alcuni). Questi studi analizzano e comparano soprattutto i dati delle analisi tossicologiche condotte in pronto soccorso con cui si cercano le sostanze presenti sulle vittime di stupro e abusi. Studi di metanalisi su campioni estremamente vasti indicano che circa il 60% delle vittime di stupro è positiva per almeno una sostanza psicoattiva, il 22% per due o più sostanze contemporaneamente. Più che di una, singola droga dello stupro si potrebbe parlare di cocktail di diversi ingredienti psicoattivi. Quali?

    Il primato dell’alcol

    Le casistiche a livello internazionale sono purtroppo molto grandi e la tipologia dell’uso delle sostanze tende a variare nei diversi paesi. Un dato assolutamente costante e macroscopico è che l’alcol costituisce la sostanza più presente nelle violenze a sfondo sessuale. Il riscontro dell’alcol nelle vittime di stupro oscilla a livello internazionale tra il 43 e l’80% dei casi di stupro. Altre sostanze legali molto comuni nelle vittime di violenza sessuale sono le benzodiazepine, vale a dire ansiolitici come Valium®, Xanax® o Rohypnol®, presente mediamente in percentuali tra circa il 16-30% dei casi.

    Un riscontro relativamente più scarso è quello per le sostanze illegali o sottoposte a controllo come la cocaina, le amfetamine, l’ecstasy, la cannabis, la ketamina, l’eroina e altri oppioidi. In questo caso le percentuali variano più ampiamente a livello internazionale, con la cannabis che oscilla intorno il 9 e il 20% (negli USA questa percentuale sale a circa il 30%), seguita dalla cocaina a circa 7-14%, dall’ecstasy e dagli oppioidi. Negli studi internazionali la media dei riscontri del GHB non supera mai il 5% dei casi.


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    Non sembra dunque giustificato l’appellativo di “droga dello stupro” per il Ghb. Va precisato, tuttavia, che a causa della sua elevata velocità di metabolizzazione la presenza del GHB potrebbe essere sottostimata. Talora infatti le analisi per questa sostanza vengono condotte dopo 24 ore, quando ormai il GHB non è più rintracciabile. Ma questo accade anche all’alcol, che nonostante ciò resta la sostanza universalmente più riscontrata nelle vittime di stupro.

    I rischi dell’assunzione volontaria

    Un altro importante dato emergente dalla ricerca è che in oltre la metà dei casi la vittima di violenza sessuale dichiara di aver volontariamente assunto la sostanza. In questo caso, ancora una volta, l’alcol è la sostanza più consumata. Ciò ovviamente non scusa chi commette la violenza e non incolpa la vittima.


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    Lo stupro è un crimine odioso e orrendo, che lascia ferite profonde, inguaribili, e può rendere insostenibile l’esistenza alle vittime. La violenza commessa su una persona che, per qualunque ragione, è in uno stato di attenuata coscienza e capacità di vigilanza e controllo, è per molti versi ancora più grave e condannabile. Questo dato sottolinea purtroppo che, in certe condizioni, tra i potenziali danni associati all’assunzione volontaria di sostanze psicotrope, legali o illegali, va considerato anche l’aumento del rischio di essere vittima di una violenza sessuale. 

    Riferimenti bibliografici

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    Questo articolo è stato originariamente pubblicato sul sito Psicoattivo.

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