Ghiozzi e coralli uniti contro le alghe

Offronsi vitto e alloggio in cambio di pulizia (e protezione). La richiesta viene dai coralli del genere Acropora, che per difendersi dall’invasione delle alghe hanno trovato alleati affidabili: i ghiozzi, pesci diffusi nei mari di tutto il mondo. Come spiega uno studio pubblicato su Science e condotto da Danielle L. Dixson e Mark E. Hay del Georgia Institute of Technology, in Usa, tra coralli e pesci si è instaurata una specie di salda amicizia fondata sul reciproco aiuto. Rimuovendo le alghe che crescono sui coralli, i ghiozzi proteggono i loro ospiti dai competitori e ottengono in cambio cibo e rifugio

Le barriere coralline non se la passano bene. La pesca senza controllo che rimuove specie chiave per l’equilibrio degli ecosistemi, l’inquinamento, il riscaldamento degli oceani, l’acidificazione, il diffondersi di malattie nelle comunità vegetali e animali sono tutti fattori che stanno contribuendo al loro declino. I dati parlano chiaro: i coralli del Mar dei Caraibi si sono ridotti dell’80%, mentre la Grande Barriera Corallina a largo dell’Australia è oggi la metà della sua estensione originaria. A godere di questa situazione sono le alghe che, approfittando dello stress cui sono sottoposti i coralli, si riproducono indiscriminatamente: un problema da non sottovalutare, dal momento che le alghe trasmettono malattie e creano condizioni ambientali locali proibitive per la crescita dei coralli.

Ma questi ultimi non stanno a guardare. A largo delle Isole Fiji, gli Acroporanasuta hanno trovato validi alleati nella lotta ai loro nemici naturali. Non appena entrano in contatto con le alghe tossiche della specie Chlorodesmis fastigiata, o semplicemente con i loro estratti chimici, questi coralli emettono molecole odorose che attraggono i ghiozzi Gobidon histrio e Paragobidon enchinocephalus. Attirati dall’odore, i pesci si mettono subito all’opera rimuovendo le alghe dalla superficie dei coralli, un’operazione che riduce notevolmente i danni altrimenti causati dalla C. fastigiata. In cambio, ottengono cibo e riparo. Per i G. histrio, poi, la simbiosi porta un altro vantaggio. Questi pesci sono insensibili al veleno dell’alga e possono permettersi il lusso di mangiarla: così facendo, rendono le loro secrezioni epidermiche più nocive, tenendo alla larga i predatori che vogliono evitare intossicazioni.

Questa relazione simbiotica, spiegano i ricercatori, è simile a quella che si verifica sulla Terra tra termiti e acacie: le piante offrono agli insetti cibo e rifugio in cambio di protezione da predatori e competitori. Inoltre, quella tra coralli e ghiozzi potrebbe non essere l’unico esempio di alleanza contro le alghe. La pressione esercitata dalla loro crescita incontrollata, in effetti, potrebbe aver spinto (o spingerà) molti coralli a cercare altri aiuti esterni per vincere la competizione.

Riferimenti: Science doi:10.1126/science.1225748

Credits immagine: Danielle Dixson

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